Comincia il 2 ottobre il nuovo censimento permanente dell’Istat su popolazione e abitazioni che coinvolgerà un campione “ridotto” di circa 1 milione e 46 mila famiglie, in 2.531 comuni. Solo una quota, dei circa 60 milioni di italiani e italiane distribuita su quasi 8.000 comuni, verrà interrogata, ma gli esperti confermano che i dati risultanti daranno un quadro aderente alla realtà. I risultati dovrebbero arrivare entro dicembre 2024. L’Italia è il primo paese che sta praticando il “censimento permanente” basato su indagini a campione combinate con estrapolazioni di dati e archivi amministrativi.
Anche i residenti all’estero
“Entreremo”, ha detto il presidente Istat, Francesco Maria Chelli, “nelle case di tutto il Paese, ma anche nei container, nelle baracche, nelle roulottes e nelle residenze collettive per conoscere chi vive in Italia e dare alle politiche la forza dei dati. Ogni più piccola informazione che ci verrà data dai cittadini che parteciperanno sarà da noi trattata con riservatezza, esaminata con competenza e valorizzata.”
Il questionario del censimento è una fonte di “conoscenza granulare”, per tracciare in dettaglio lo stato della popolazione e delle abitazioni. Ci lavoreranno oltre 15 mila addetti, tra rilevatori e tecnici a diverso titolo. Chelli, nell’introduzione dei lavori, ha detto che il censimento è un esercizio di democrazia e “permette di conoscere una popolazione in movimento e in trasformazione”. Si arriverà a livello comunale”, è stato spiegato, “ma per le 14 aree metropolitane ci si spingerà a quello subcomunale. Sarà tracciato anche un quadro dei residenti italiani all’estero.
Dati sul sito Istat
Intanto l’Istituto nazionale di statistica ha aggiornato on line i risultati del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni partito il 15 dicembre 2020 e collocato su tre piattaforme caratterizzate da diverse funzionalità e contenuti: il Data Warehouse tematico riferito agli anni 2018-2021. La “banca dati dedicata” dove sono disponibili i dati in formato tabellare, sempre aggiornato, sotto forma di grafici e di mappe, riferiti agli ultimi 5 anni, da quando è stato abbandonato il classico censimento decennale a favore di questo nuovo “permanente”. E poi altri dati suddivisi per “sezione di censimento”, per “griglia regolare” riferiti al 2021 con celle di un chilometro quadrato e le “mappe Gis” interattive in serie storica per gli anni 1951-2019.
Dati di 4 regioni. Ancona sotto i 100 mila
Oggi sono stati anche diffusi i primi dati, su base regionale, riferiti al 2021, per alcune regioni: Marche, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Puglia. In tre di esse diminuisce la popolazione rispetto al 2011, con una perdita intorno al 2 per cento, mentre aumenta in Lombardia del 2,5 per cento. Si riduce anche il numero dei comuni in tutte le regioni di cui sono stati pubblicati i dati. Si riducono non solo i comuni in quantità, ma anche per ampiezza e quasi tutti scendono di classe demografica. Ancona, tra le città capoluogo, è scesa sotto la soglia dei 100mila abitanti. In Lombardia la popolazione ha raggiunto i 9.943.004 residenti e rispetto al 2011 è aumentata del 2,5%. La provincia di Milano registra il più alto incremento (+5,8%).