venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

Migranti, il Papa ringrazia le Ong: “Chi impedisce i salvataggi odia”

Il Pontefice a Marsiglia sferza le istituzioni: “Basta parole, servono fatti”

Una linea politica sul tema dei migranti il Santo Padre ieri l’ha data direttamente dalla Francia, in occasione del suo 44esimo viaggio all’estero: i migranti che rischiano di morire annegati devono essere soccorsi: “È un dovere sia di umanità che di civiltà”. E poi ancora un messaggio neanche troppo criptato verso coloro che avversano le Ong: “Queste organizzazioni che vanno in mare per salvare i migranti vanno ringraziate, chi impedisce questo ha gesti di odio verso i fratelli”.

Mancanza terribile di umanità

Parole di certo dure quelle pronunciate ieri dal Papa che ha dedicato in pratica tutta la giornata al dramma degli immigrati, in un momento dove il dibattito su come gestire gli arrivi e le richieste di asilo è oramai rovente, con l’Europa ancora divisa sul modus operandi. Già di buon mattino (prima della partenza per Marsiglia per partecipare ai ‘Rencontres Méditerranéennes’) ha inviato un telegramma al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per raccontargli l’obiettivo del suo viaggio: chiedere la solidarietà dell’Europa “sull’accoglienza, sull’integrazione e sulla fraternità, così da favorire il dialogo interculturale e promuovere vie di pace”. Successivamente, sul volo che lo ha portato in terra transalpina, Francesco è stato più esplicito con i giornalisti che gli hanno chiesto un parere sulle tragiche immagini che da settimane oramai arrivano da Lampedusa: “Ci troviamo di fronte a qualcosa di crudele, a una terribile mancanza di umanità”. Il Pontefice è apparso poi scosso quando gli è stata fatta vedere un’immagine che ritraeva una mamma migrante con il figlio: “Li tengono nei lager libici e poi li buttano a mare”, le sue parole.

Mediterraneo come un cimitero

Il Santo Padre è arrivato quindi a Marsiglia nel pomeriggio, accolto all’aeroporto dalla Premier francese Elisabeth Borne. Ha deciso di recarsi proprio in una città che si affaccia in quel Mediterraneo divenuto oramai un cimitero. Prima tappa a Notre Dame de la Garde dove si è tenuta una preghiera mariana con la chiesa locale. Qui si è rivolto al clero presente, per chiedere di aprire le porte delle chiese e delle canoniche, “ma principalmente quelle del cuore, per esibire attraverso la nostra mitezza, gentilezza e accoglienza il volto del nostro Signore”. Un accorato appello, quello del Vescovo di Roma, affinché i feriti della vita possano trovare “un porto sicuro nel vostro sguardo, un incoraggiamento nel vostro abbraccio, una carezza nelle vostre mani, capaci di asciugare lacrime”. Al termine della preghiera mariana, ecco il momento di raccoglimento con i leader religiosi presso il Memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare. Qui il discorso del Papa ha voluto sollecitare le istituzioni affinché si trovi quanto prima una soluzione all’emergenza dei naufragi che vengono considerati “solo” come fatti di cronaca con i morti in mare che sembrano semplici numeri. “Ma non è così” – ha spiegato Francesco – “perché non si tratta di cifre, ma di nomi e cognomi, di volti e storie, di vite spezzate e quindi di sogni infranti”. E “davanti a un dramma del genere non servono parole, ma fatti”. Poi, con gli occhi verso il Mediterraneo, ha parlato di uno splendido mare trasformatosi appunto in un cimitero, dove molte persone sono private anche del diritto di avere una tomba, e così a essere seppellita “è solo la dignità umana”. Insomma, bisogna fare presto per evitare ulteriori ecatombi: “Ci troviamo di fronte a un bivio: da una parte c’è la fraternità, dall’altra l’indifferenza che insanguina questo mare”. Di certo tutti questi concetti oggi il Papa li riassumerà al Presidente francese Emmanuel Macron, che incontrerà prima dell’attesa messa al Velodrome.

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