I prezzi delle case acquistate per fini abitativi o per investimento salgono del 2% nel secondo trimestre e dello 0,7% nei confronti dello stesso periodo del 2022. Ma, secondo i dati dell’Istat, hanno subìto un rallentamento su base annua: nel secondo trimestre del 2022 i costi delle abitazioni sono aumentati del 5,2% rispetto al 2021, mentre nel 2023 i prezzi sono aumentati solo dello 0,7% prendendo in considerazione lo stesso lasso di tempo.
Analisi territoriali
Tra aprile e giugno, i prezzi delle abitazioni sono continuati a crescere. Nel Centro e nel Sud e Isole si sono registrati, invece, tassi di variazione negativi, pari, nell’ordine, al -0,7% e al -1,5% (da +0,1% e -0,7% del trimestre precedente). A Torino, la dinamica tendenziale dei prezzi evidenzia un’accelerazione rispetto al trimestre precedente (da +0,7% a +4,1%), dovuta soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove in aumento del 19,8% (dal +7,2% del primo trimestre).
A Milano accelera la crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni (+7,1%, da +5,8% del primo trimestre; +3,1% su base congiunturale). A Roma, la dinamica tendenziale decelera (da +1,9% a +0,6%) in seguito alla flessione marcata dei prezzi delle abitazioni nuove (da +2,7% a -4,6%), mentre i prezzi delle abitazioni esistenti evidenziano aumenti più̀ contenuti (da +1,9% a +1,3%).
In calo le compravendite
Male il settore delle compravendite delle case nel settore residenziale, diminuito del 16,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il confronto con il trimestre precedente, che segnava un calo del 8,3%, evidenzia un ulteriore peggioramento della situazione. Una diminuzione dovuta a una serie di fattori: l’aumento dei tassi di interesse rende più costoso per le famiglie ottenere un mutuo, il che può ridurre la domanda di case. L’inflazione erode il potere d’acquisto delle persone, il che può rendere le case meno accessibili. L’incertezza economica può portare le famiglie a rimandare l’acquisto di una casa.
Secondo l’Unione nazionale consumatori i continui rialzi dei tassi di riferimento della Bce hanno avuto come effetto quello di far decollare i tassi sui mutui: “Il costo dei finanziamenti, diventando proibitivo per molte famiglie, ha prodotto come conseguenza una riduzione dei volumi di compravendita”. “Acquistare una casa in Italia è diventato sempre più proibitivo. Chi deve accendere oggi un mutuo si trova a fare i conti con tassi di interesse altissimi sia per il fisso che per il variabile, come conseguenza dei rialzi imposti dalla Bce tra il 2022 e il 2023”, il parere del Codacons.