martedì, 17 Dicembre, 2024
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Meloni e Von der Leyen: “Soluzione europea”. Stop partenze illegali. Piano Ue in 10 punti

Visita a Lampedusa dopo le tensioni per sbarchi massicci e disagi per la popolazione

Fermare le partenze illegali e remare tutti insieme verso un unico obiettivo: risolvere il dramma degli sbarchi dei migranti che devono essere regolamentati. Questo, in sintesi, il pensiero del Premier Giorgia Meloni, che ieri ha visitato Lampedusa in compagnia della Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen la quale, a sua volta, ha detto che questa “grande sfida europea richiede una risposta europea”, presentando un piano di 10 punti da adottare per sconfiggere l’emergenza in essere.
Una domenica particolare, quella di ieri all’interno della piccola isola siciliana, da settimane oramai in grandissima difficoltà dopo a causa dei continui sbarchi degli immigrati provenienti principalmente dal Nord Africa. “La presenza qui della Presidente della Commissione Ue, che ha accettato immediatamente il mio invito a venire, è un gesto di responsabilità dell’Europa verso sé stessa dato che i confini dell’Italia sono i confini dell’Europa”, ha detto il Primo Ministro per il quale ora, “è in gioco il futuro dell’Europa” che deve affrontare, tra le grandi sfide, proprio quello delle migrazioni illegali: “L’unica maniera per dirimere questo problema è fermare le partenze dei migranti irregolari”, le parole di Meloni ai giornalisti presenti in Sicilia, aggiungendo di non credere che la questione non si può risolvere con la redistribuzione: “Questo è quello che ci chiedono non solo i cittadini, ma anche i rifugiati”.

Coinvolgere l’Onu

Il Premier ha parlato poi della necessita di un’efficace operazione navale europea, “con un coinvolgimento, necessario, da parte dell’Onu”. Necessarie, inoltre, “soluzioni serie, complesse e durature” e che tutti lavorino “nella stessa direzione”. In merito alla Tunisia, il Premier ha parlato della necessità che l’Ue valuti un sostegno al Paese africano indipendentemente dal Fondo monetario internazionale: “Spero che se ne parli nel prossimo Consiglio europeo, bisogna ragionare su questo punto”.

Uniti contro i trafficanti

Grande attesa per la von der Leyen, che ha sùbito spiegato di aver accettato l’invito a visitare Lampedusa per offrire una risposta coordinata tra le autorità italiane e quelle europee all’emergenza migranti, presentando un piano in dieci punti per contrastare i flussi illegali che prevede, tra le altre cose, rimpatri più veloci, corridoi umanitari per l’immigrazione legale, il rafforzamento delle frontiere esterne dell’Ue, il rafforzamento della cooperazione con i Paesi terzi, una vera integrazione dei migranti regolari e l’adozione di un nuovo regolamento di Dublino. “L’Italia può contare sull’Unione europea. La migrazione è una sfida europea che ha bisogno di una risposta e di una soluzione europea. Ed è con azioni concrete, con solidarietà e unità, che possiamo portare a cambiamenti”, ha spiegato. La Commissaria ha poi aggiunto che “saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti. Dobbiamo aumentare i nostri sforzi e unirci nella lotta contro queste persone e usare il pugno duro. E per questo abbiamo bisogno di un approccio congiunto”.

Momenti di tensione

La visita di Meloni e von der Leyen è stata contraddistinta da alcuni momenti di tensione: dopo aver visitato in un primo momento l’hotspot, il Primo Ministro italiano e il membro dell’Ue si sono recate al Molo di Favaloro, teatro degli sbarchi. Ma proprio nel tragitto tra l’aeroporto e l’hotspot, alcuni abitanti di Lampedusa hanno sbarrato la strada del convoglio istituzionale, chiedendo spiegazioni, ma soprattutto che si risolva quanto prima un problema oramai atavico per l’isola, minacciando quindi di non far passare il corteo fino a quando non avrebbero incontrato il Premier che, scesa dall’auto, ha detto ai manifestanti che il governo “sta facendo il possibile” e che l’Europa è presente e la presenza della von der Leyen “ne è una testimonianza”. Ha poi aggiunto che lei, come al solito, sulle cose “ci metto la faccia”.
Meloni e la Presidente della europea sono atterrate insieme a Lampedusa: sull’aereo anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson. Sono stati accolti dal governatore siciliano Renato Schifani e dal Prefetto di Agrigento Filippo Romano.

I 10 punti del piano dell’Unione europea

  1. Rafforzare il sostegno all’Italia da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e della guardia costiera e di frontiera europea (Frontex) per gestire l’elevato numero di migranti e garantire la registrazione degli arrivi.
  2. Sostenere il trasferimento di persone fuori Lampedusa, anche verso altri Stati membri, utilizzando il meccanismo volontario di solidarietà e con attenzione a minori non accompagnati e donne.
  3. Intensificare i rimpatri intraprendendo una rinnovata e concertata azione di sensibilizzazione verso i principali Paesi di origine dei nuovi arrivati, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione.
  4. Sostenere la prevenzione delle partenze stabilendo partenariati operativi in materia di lotta al traffico di esseri umani con i Paesi di origine e di transito.
  5. Intensificare la sorveglianza delle frontiere in mare e quella aerea, anche attraverso Frontex, ed esplorare opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo.
  6. Adottare misure per limitare l’uso di navi non idonee alla navigazione e agire contro le catene di approvvigionamento e la logistica dei trafficanti e garantire la messa fuori servizio delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati.
  7. Aumentare il sostegno da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo per applicare procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l’uso del concetto di Paese d’origine sicuro, respingendo le domande in quanto manifestamente infondate.
  8. Aumentare le campagne di sensibilizzazione e comunicazione per disincentivare le traversate del Mediterraneo.
  9. Intensificare la cooperazione con l’UNHCR e l’OIM per adottare un approccio globale basato sul percorso per garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il ritorno volontario assistito dai Paesi di transito.
  10. Attuare il Memorandum d’Intesa UE-Tunisia (MoU) e dare priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale.
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