Un’isola al collasso, Lampedusa. Dove in pratica i migranti ora sono, numericamente parlando, superiori ai suoi abitanti. Solo nella giornata di martedì si sono registrati più di 1.800 nuovi arrivi con l’approdo di 42 barchini: un record per l’isola che fino a ieri contava la presenza complessiva di circa 7mila immigrati. Insomma, una situazione non più sostenibile all’interno del centro di accoglienza di contrada Imbriacola, sovraffollato come non mai e non più in grado di garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate. Un problema non di poco conto per l’Italia, chiamata nuovamente a dirimere una vera emergenza umanitaria che ha visto però sfilarsi due Paesi che in pratica si sono ‘blindati’ chiudendo le porte agli immigrati provenienti dal Belpaese: la Francia ha annunciato rinforzi alla frontiera per arginare i flussi, la Germania ha sospeso temporaneamente l’ammissione volontaria dei richiedenti asilo provenienti dall’Italia, fino a quando non torneranno a esserci trasferimenti di migranti verso la stessa Italia sulla base del regolamento di Dublino.
Atto di guerra
Sulle decisioni di Francia e Germania è intervenuta la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, spiegando che “le soluzioni non possono essere nazionali”. Ha in pratica invitato i governi dell’Ue a trovare una soluzione comune al problema dell’immigrazione: “L’Europa deve dimostrare che è unita e che può affrontare le sfide del XXI secolo, non possiamo permetterci di tornare indietro, dobbiamo trovare una risposta che sia umana e sostenibile”. Concorda il Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che parla di un vero e proprio esodo, che deve essere affrontato con misure straordinarie a livello internazionale: “Non può essere l’Italia da sola, meno ancora Lampedusa a fronteggiare un’emergenza epocale di questa dimensione. Occorre un’immediata azione a livello non solo europeo ma direi ancora più vasto”. Ma per Pierfrancesco Majorino, Responsabile politiche migratorie della segreteria nazionale del Pd, la gestione dell’immigrazione da parte del governo è disastrosa: “Il tema è complicatissimo, ma le immagini da Lampedusa, il fallimento degli accordi europei e la totale assenza di un piano nazionale per l’accoglienza diffusa gridano vendetta. Daranno ancora la colpa alle Ong?”. Per il Vicepremier Matteo Salvini la vicenda legata agli sbarchi “è un atto di guerra”, parlando di qualcosa voluto e organizzato “per mettere in difficoltà un governo scomodo”. E poi ancora: “Se dobbiamo fare da soli, non si può scartare nessuna modalità di intervento. Quando sei lasciato così solo, non puoi fare diversamente”. Le parole del leghista sono state commentate duramente dal leader di Azione Carlo Calenda: “Sentire un Vicepremier usare la parola ‘atto di guerra’ così, senza pensare, come fosse un passante al bar, è inaccettabile. Salvini ci sta coprendo di ridicolo. Meloni intervenga”.
Tragedia e tensioni
Nel corso degli arrivi degli ultimi giorni c’è purtroppo da registrare una nuova vittima: si tratta di un neonato guineano di cinque mesi, annegato. Il piccolo viaggiava sulla stessa barca della madre, una minorenne. L’imbarcazione si è rovesciata quando i migranti presenti, alla vista della motovedetta della Guarda costiera, si sono spostati su una fiancata. Una volta caduto in acqua, per il bambino non c’è stato nulla da fare.
Per ovviare all’overbooking, ieri il Viminale, in accordo con la Prefettura di Agrigento, ha deciso il trasferimento da Lampedusa di 5.000 persone che dunque saranno portate altrove, con l’obiettivo di far ‘respirare’ l’isola. Nel pomeriggio di ieri da segnalare inoltre alcuni momenti di tensione nell’hotspot provocati da alcuni ospiti (un centinaio) che hanno cercato, comunque inutilmente, di allontanarsi dalla banchina del porticciolo. C’è stata anche una carica di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine che hanno così risposto a un tentativo di sfondare il cordone di protezione messo in atto dalla polizia.
Ultima nota: il Viminale ieri ha comunicato che dall’inizio dell’anno sono 123.863 i migranti arrivati in Italia.