sabato, 16 Novembre, 2024
Sanità

Liste d’attese stravolte per favorire amici e parenti

1364 controlli dei Nas. 26 denunciati tra medici e infermieri

Favorivano amici, parenti e anche pazienti privati con l’obiettivo di stravolgere le liste d’attesa, consentendo loro in questa maniera di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo inoltre le classi di priorità. Per questo 26 tra medici e infermieri sono stati denunciati dopo un’indagine del Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri con le accuse di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato e interruzione di servizio pubblico. Un’inchiesta lunga e complessa, quella dei Nas, che hanno controllato tra luglio e agosto 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Ssn. Le verifiche hanno riguardato 3.884 liste di attesa e agende di prenotazione.

Servizi fraudolenti

Tra i casi più particolari, il Nas di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, tre medici di aziende sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche. Il Nas di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri. L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a quasi 4mila agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate. Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali e organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti e attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie.

Carenze strutturali

Secondo la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, l’operazione dei Nas ha avuto il merito di “mettere in luce e quantificare tutte le carenze organizzative, funzionali, di personale sanitario, tecnico, amministrativo, che affliggono i nostri ospedali e i nostri ambulatori”. Per il Presidente Filippo Anelli il nodo è nei numeri nelle 1.118 situazioni di affanno, pari al 29 per cento di quelle esaminate: “C’è un grosso problema strutturale del Servizio sanitario nazionale, che chiama interventi sostanziali e mirati. Va sbloccato il Fondo per le assunzioni del personale dipendente, fermo al 2004, va reso attrattivo il sistema per arginare il fenomeno dell’abbandono”. La Fnomceo ha tenuto comunque a precisare che i comportamenti illeciti sono stati messi in atto da una sparuta minoranza di colleghi: “Parliamo di 9 medici su circa 110mila che operano alle dipendenze del Servizio sanitario nazionale”.

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