L’aumento dei casi di Covid delle ultime settimane in Italia ha di fatto richiamato l’attenzione del Ministero della Salute che, con una circolare firmata ieri dal Direttore generale Francesco Vaia, prevede che sia sottoposto a tampone chiunque presenti sintomi Covid per l’accesso in pronto soccorso e il ricovero in ospedale.
Tampone in ospedale e Rsa per sintomatici
Nello specifico, il test Covid verrà richiesto anche a pazienti che hanno avuto contatti con positivi nei 5 giorni precedenti il ricovero e a coloro che devono essere ricoverati in reparti ad alto rischio come quelli che ospitano “pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette ed Rsa”. È inoltre indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2; per i pazienti, pur asintomatici, che devono effettuare ricovero o un trasferimento (sia programmato che in emergenza) in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, Rsae via dicendo); mentre per tutti coloro che non presentano sintomi compatibili con il virus, precisa la circolare, non sarà richiesto il tampone per l’accesso in pronto soccorso e il ricovero in ospedale.
Aumentano i contagi in Italia
Nelle ultime settimane si è registrato in Italia un aumento dei casi di Covid: secondo quanto è emerso dal bollettino settimanale del ministero della Salute e dell’Iss diffuso ieri, sono saliti a 21.309 i positivi, più del 44% quindi rispetto ai 14.866 della scorsa settimana. Per l’Istituto superiore di sanità, “l’infezione si mantiene bassa seppur in crescita da tre settimane”. La situazione in area medica non desta al momento particolare preoccupazione, nonostante l’aumento del 3% (rispetto al 2,7% della scorsa settimana) con un totale di 1.872 posti letto occupati. Cresciuta lievemente l’occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione) dove risultano ricoverate 49 persone.
I più colpiti
La fascia di età che ha fatto registrare il più alto tasso di incidenza settimanale per 100mila abitanti è la fascia degli anziani con più di 90 anni (69 casi per 100mila abitanti.) L’età media alla diagnosi è di 56 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni invece si attesta intorno al 39%.
Variante Eris
La variante del Covid più diffusa nel mondo è denominata Eris. Secondo uno studio condotto dall’università di Tokyo, è stato dimostrato in esperimenti su criceti che questa variante sembra avere una maggiore capacità di infettare i polmoni. Si tratta però ancora di un’ipotesi che necessita di conferme. In ogni caso, anche se non ci sono ancora dati definitivi sul tipo di sintomi di Eris, i medici riferiscono di sintomi per lo più lievi o comuni del Covid, simili a quelli della precedente sottovarianteOmicron.
Obbligo mascherine?
Il ritorno dell’infezione da Covid in Italia potrebbe indurre a rivalutarne l’utilizzo, seppur la situazione negli ospedali resta sotto controllo. Il dispositivo di protezione individuale, che ci ha accompagnati per l’intera durata della pandemia, resta uno strumento fondamentale per interrompere le catene di trasmissione delle infezioni, difatti ci sono Paesi che stanno rivalutando l’impiego in aree come gli ospedali: a Lisbona è diventato nuovamente obbligatorio per il ricovero negli ospedali, mentre in Francia viene raccomandato di rimanere a casa se contagiati e di utilizzare mascherine a scuola.