Una manovra finanziaria che metta al centro famiglie e imprese. L’appello arriva dalla Confesercenti che segue con preoccupazioni l’impatto che l’inflazione e i costi dell’energia hanno sulle fasce sociali più deboli ma anche sulle piccole e micro attività produttive.
“Per questo, con la prossima manovra finanziaria”, propone la Confederazione, “il Governo dovrà mettere al centro famiglie ed imprese, con interventi mirati a contenere l’erosione del potere d’acquisto e sostenere la domanda interna, la cui ripresa è fondamentale per evitare scenari di stagnazione prolungati”.
Inflazione, calo rallentato
Per la Confesercenti prosegue, come previsto, il processo di rientro dell’inflazione ma ad un ritmo ancora lento. “Mentre risale leggermente l’inflazione acquisita, al 5,7%, che secondo nostre stime dovrebbe essere il dato di chiusura dell’anno”, puntualizza la Confederazione, “Abbiamo, perciò, ancora di fronte almeno due anni per tornare al “livello di guardia” del 2-2,5%. Uno scenario di incertezza che continuerà ad incidere negativamente su redditi e potere d’acquisto delle famiglie”.
Illusorio non avere conseguenze
Così Confesercenti, i dati sui prezzi al consumo di agosto dono indicativi di questa situazione di stallo.
“D’altra parte, lo shock sul fronte energetico del 2022”, osserva la Confederazione, “ha avuto dimensioni tali per cui sarebbe illusorio immaginare un suo completo riassorbimento nell’arco di un solo anno solare. Il rallentamento della corsa dei prezzi continua, in gran parte, ad essere spiegato dai beni energetici: gli interventi di sostegno pubblico che avevano contribuito a contenerne l’aumento nel periodo di massima accelerazione, ne rallentano la discesa ora che sono stati depotenziati”.
Potere di acquisto
Le concause negative che gravano sull’economia generano così l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, che per la Confesercenti “continuerà a ridursi, anche se in misura minore rispetto allo scorso anno, e questo comporterà una forte frenata dei consumi, secondo nostre valutazioni dello 0,5% rispetto al 4,6% dello scorso anno”.
Occupazione migliora
I dati relativamente positivi dell’occupazione (+362mila unità rispetto a luglio 2022), “non bastano”, sottolinea la Confederazione, “a sostenere i redditi e la spesa delle famiglie che devono continuare a far fronte ad una dinamica ancora sostenuta dei prezzi”.