Sono passati più di dieci anni da quando la terribile tempesta Sandy devastò il New Jersey e pose l’allora governatore Chris Christie al centro di un uragano politico. Il repubblicano non riesce ancora a scrollarsi di dosso le critiche di troppa accondiscendenza nei confronti di un presidente democratico. “Dammi un abbraccio proprio come hai fatto con Obama – lo ha provocato Vivek Ramaswamy, il promettente candidato alla Casa Bianca, durante il primo dibattito presidenziale GOP del 2024 -. Mi aiuterai a essere eletto proprio come hai fatto anche con Obama”. Ramaswamy ha ignorato la replica di Christie che lo ha definito ‘dilettante’. L’abbraccio di Christie all’allora presidente democratico è stato più figurativo che letterale: una stretta di mano e pacche sulle spalle mentre valutavano insieme i danni provocati dalla tempesta, nonché un elogio pubblico per la risposta al problema. Il fatto che dieci anni dopo sia arrivata come battuta finale del dibattito e una settimana prima che l’uragano Idalia colpisse la Florida guidata da Ron DeSantis, altro candidato presidenziale repubblicano, sottolinea quanto politicamente delicati siano diventati questi momenti. Fino a venerdì, DeSantis non aveva intenzione di incontrare il presidente Joe Biden. Una differenza sorprendente rispetto a un anno fa, all’indomani dell’uragano Ian, quando il governatore si unì al Presidente nel suo tour all’interno dello Stato. Settimane dopo, DeSantis vinse la rielezione con 19 punti di vantaggio. Oggi attacca Biden con zelo durante la campagna elettorale.