domenica, 22 Dicembre, 2024
Politica

Meloni e Mitsotakis, le nuove convergenze su migranti, patto di stabilita e cooperazione

Patto di stabilità, gestione e flusso di migranti, interscambi economici e scenari politici di accordi per le prossime elezioni europee. Agenda istituzionale fitta e intese politiche possibili tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis che ha accolto ad Atene il premier italiano a braccia aperte segno di una convergenza su temi individuati come “comuni”.

Migranti sinergia con la Grecia

La gestione dei migranti è il dossier più complesso dal momento che Italia e Grecia sono punto di transito e approdo di migliaia di persone in fuga con sciagure e naufragi come quella di Cutro dello scorso febbraio e di Pylos di giugno. Tragedie e nuove emergenze che sono  elementi che hanno unito Italia e Grecia e che spingono Roma ed Atene a fare quadrato su due fronti. Il primo è trovare una sponda concreata  con Bruxelles, il che significa azioni comuni per i fondi e il ricollocamento dei migranti. Una intesa non solo per arginare l’emergenza, ma per gestire il problema dei flussi in un orizzonte europeo che non ricada solo sugli Stati frontiera. La seconda convergenza è quella di rafforzare le relazioni con i Paesi di provenienza dei migranti con l’impegno concreto dell’Europa a farsi parte attiva. Il caso Tunisia, con una rinnovata cooperazione con Italia e Ue, è un esempio che la Grecia è interessata a perseguire. Tuttavia sarà necessario che l’Europa definisca in concreto quel Patto sull’immigrazione che prevede nuove forme di accordi e negoziazioni. Il messaggio che emerge dai colloqui tra Giorgia Meloni e Kyriakos Mitsotakis è quello di una Unione europea che dovrà ora prendere in considerazione le richieste dei paesi mediterranei sulla gestione dei migranti.

Il Patto di stabilità, l’intesa

Altra convergenza nata dalla visita lampo del presidente del Consiglio italiano ad Atene è la messa  a punto una strategia comune con il leader greco su come rimodulare il Patto di stabilità. Il premier italiano pone la necessità di avere sui fondi  una nuova flessibilità, ad esempio, con lo scorporo degli investimenti per la transizione verde e digitale, per quelli per la difesa, dal calcolo del rapporto debito e Pil. Una strategia che vede l’Italia protagonista nel comporre un puzzle che unisca Francia, Spagna e altri Paesi del sud Europa, un tassello importante è la posizione che la Grecia vorrà assumere. Da fonti europee e indiscrezioni che arrivano da Bruxelles il Piano dell’Italia potrebbe avere delle resistenze. Ma è presto per dirlo. I prossimi appuntamenti internazionali con l’Ecofin del 15 settembre, il vertice dei capi di Stato e di Governo del 6 ottobre e infine il 16 ottobre con l’Ecogruppo, passaggi che diranno che possibilità hanno i Paesi del Mediterraneo di veder riconosciute le loro indicazioni sui temi economici.

Gli impegni internazionali

Dai prossimi appuntamenti multilaterali, previsti in agenda c’è quello del sostegno all’Ucraina. Tema sempre più al centro dell’attenzione degli Stati europei, che dovranno ora fare i conti con lo sviluppo della guerra in Ucraina, le possibili mediazioni, e le posizioni ancora distanti anche per un primo negoziato e un cessate il fuoco. Altri dossier sono i cambi di regime in Africa, la complessa situazione nel Mediterraneo dove la presenza di Russia e Turchia è fonte di ulteriori tensioni.

Le future strategie politiche

Il premier Mitsotakis, che con il suo partito Nea Demokratia è nel Ppe, può essere, secondo gli osservatori politici, un riferimento prezioso per Meloni in vista dell’appuntamento elettorale europeo del prossimo giugno. Lo scenario possibile, – ma che i due leader nei colloqui resi noti non hanno confermato -, è quello di una possibile alleanza tra popolari del Ppe e conservatori di Ecr. Una eventualità sulla quale da tempo si ragiona. Gli accordi tuttavia dovranno maturare, si tratta di strategie che verranno alla luce del sole nei prossimi mesi. Per ora la scadenza del voto europeo previsto per giugno 2024 appare ancora lontano.

Scambi economici positivi

Rilevante anche il rapporto economico tra i due Paesi, il cui interscambio è passato dal 2021 al 2022 da 9 a oltre 11 miliardi. Attenzione rivolta al capitolo energia, in particolare all’interconnessione elettrica fra i due Paesi e alla ricerca di gas nell’area Est del Mediterraneo. In Grecia operano Eni (le cui esplorazioni a sud di Cipro devono fare i conti con le contestazioni della Turchia per questioni di acque contese), Enel Green Power, Fincantieri, Italgas, Snam, Terna. In materia di difesa, poi, sulla Grecia punta Fincantieri, che sta partecipando a una gara per le corvette della Marina militare ellenica (un affare da circa 2 miliardi), in concorrenza con la francese Naval Group. Debutta in Grecia anche Atm, l’azienda dei trasporti di Milano, che con un contratto da 250 milioni (attraverso Thema, controllata al 51%) gestirà la metropolitana di Salonicco, la prima automatica di tutta la Grecia.

 

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