La ricreazione è finita. Servono alcune decine di miliardi per finanziare le scelte di politica sociale. Da qualche ci sono: o inutilizzati o usati male. Tocca ai ministri scovarli e metterli a disposizione del Governo.
È una piccola rivoluzione che forse nessuno si aspettava. Per ora è un annuncio ma se sarà tradotto in azioni concrete questo Governo potrebbe segnare un cambio di passo su un tema che viene ampiamente ignorato. Si tratta del controllo delle spese dei ministeri per evitare inefficienze, per utilizzare al meglio le poche risorse disponibili, per mettere sotto controllo vari capitoli delle uscite che spesso vanno avanti per la loro strada senza tener conto di alcuna indicazione o scelta politica. È molto di più della spending review che fu iniziata da Cottarelli su indicazione di Mario Monti e che scoprì un vaso di Pandora prontamente richiuso. Dal 2014 al 2020 furono attuati tagli alla spesa inutile per 40 miliardi. Ma tutto divenne una beffa, perchè questi risparmi furono utilizzati non per investimenti generatori di crescita ma per tappare qua e là buchi del bilancio statale.
Giorgia Meloni avalla la richiesta che il Ministro dell’Economia Giorgetti ha rivolto ai suoi colleghi di effettuare una verifica dettagliata delle spese e aggiunge: si tratta di andare oltre la spending review e di riorientare la spesa pubblica in base alle scelte strategiche del Governo.
È un’operazione complessa. Quando era Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda impiegò quasi un anno per snidare la bellezza di 15 miliardi che si trovavano sparsi e inutilizzati in mille rivoli nel suo ministero e che invece gli servivano per finanziare il piano Industria 4.0.
Ora la richiesta avanzata dall’asse Meloni-Giorgetti è netta e mira a sradicare l’andazzo per cui ogni ministero si considera una repubblica autonoma in cui la tecnostruttura gestisce gli affari correnti senza tener conto delle priorità che tocca alla politica indicare.
Quelle del Governo sono chiare: aiutare le famiglie, le fasce più deboli e invertire la rotta della natalità. Servono alcune decine di miliardi.
Da qualche parte ci sono ma nessuno sa di preciso dove. Ora tocca ai Ministri lavorare sodo per trovarli e metterli a disposizione del Governo.