I partecipanti a una veglia di preghiera domenicale hanno proclamato Jacksonville, in Florida, città intollerante alla violenza razziale. Tutti piangevano le vittime della sparatoria da parte di un uomo che un funzionario della Contea aveva descritto come “maniaco” razzista. “Questo episodio non definisce razzista la citta di Jacksonville, in Florida – ha dichiarato lo Sceriffo TK Waters -. Un uomo malvagio non può definire la nostra comunità”. “Sono stufo e stanco di tutto questo – ha affermato, con il cuore spezzato, Ju’Coby Pittman, membro del consiglio comunale, che ha organizzato la veglia -. I residenti non meritavano quello che è successo. Non se lo meritano”. Il Governatore della Florida Ron DeSantis inizialmente era stato fischiato dalla comunità. Successivamente aveva ottenuto un’udienza, affermando che l’assassino non fosse di Jacksonville, la città più popolosa dello stato. È venuto quassù da Clay County – ha dichiarato – e quello che ha fatto è totalmente inaccettabile nello Stato della Florida”.
Basta violenza
Con la decisione che solitamente mostra ai giornalisti o ai nemici politici durante la sua corsa alla nomina repubblicana alla presidenza, DeSantis ha promesso di proteggere Jacksonville, i college, le comunità e le università storicamente di colore della Florida dalla violenza razziale. “Non permetteremo che le persone vengano prese di mira in base alla loro razza – ha continuato -. Faremo ciò che dobbiamo fare per assicurarci che il male non trionfi nello stato della Florida”. Sabato pomeriggio l’assassino, identificatocome Ryan Palmeter, di ventun anni, residente a Orange Park, si è fermato alla Edward Waters University, un’istituzione storicamente di colore, è sceso dal suo veicolo dietro una biblioteca. Si è recato nel vicino negozio Dollar General e ha aperto il fuoco, uccidendo Angela Michelle Carr, 52 anni; Anolt Joseph “AJ” Laguerre Jr., 19 anni; Jarrald De’Shaun Gallion, 29 anni. Tutte le vittime erano di colore.