Meloni sa che da qui a Giugno dovrà armarsi di santa pazienza: si entra in una lunga campagna elettorale in vista del voto per il Parlamento europeo col sistema proporzionale. Ognuno cercherà la massima visibilità e questo vale anche per le forze di maggioranza. Com’è normale, ciascun partito di governo vorrebbe guadagnare voti e dimostrare di essersi rafforzato rispetto ad un anno fa. Un’operazione che, per essere a somma zero per il destra-centro, dovrebbe prevedere una crescita del consenso di tutta la maggioranza. Se invece si dovesse trattare solo di una redistribuzione di voti fra i tre partiti, qualcuno guadagnerebbe e qualcuno perderebbe. Per di più si stanno organizzando, molto presenti su alcuni media di sinistra, personaggi che vorrebbero togliere voti a destra a Fratelli d’Italia.
Per quasi un mese Meloni ha schivato colpi più o meno espliciti provenienti in gran parte dagli alleati piuttosto che dagli avversari. Ha taciuto, non solo per riposarsi ma anche per evitare di dare spago a chi vorrebbe alzare la temperatura all’interno della maggioranza.
Da oggi, però, il silenzio non basta più. I temi in agenda sono tanti e vanno affrontati facendo delle scelte.
Con Giorgetti scelte prudenti in economia
Sulle misure economiche Meloni può contare sulla lealtà e serietà del Ministro Giorgetti che non vuole stravolgere i già delicati conti dello Stato. Per la nuova legge di Bilancio non c’è spazio per mance e mancette né per dilatare la spesa pensionistica, né per tagliare le accise né per rinunciare al maxi prelievo sugli extraprofitti delle banche. Un punto fermo è la conferma del taglio del cuneo fiscale che da solo costa 8,5 miliardi. C’è poi la richiesta di 4 miliardi del ministro della salute e la tegola di altri 8 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici. Ma le turbolenze d’autunno non riguardano solo l’economia.
Migranti, tra pressioni di Salvini e aiuto dell’Europa
C’è il tema dei migranti. Tantissimi sbarchi e problemi di accoglienza che il Governo non si aspettava. È la seconda materia delicata che Meloni deve trattare con l’Europa, insieme ad un allentamento del patto di stabilità. Meloni ha bisogno di avere alleati di peso su entrambe le questioni. Per questo deve tessere una complessa tela diplomatica con Francia, Spagna e Olanda, cercando di evitare frizioni con la Germania. Un’operazione delicata per la quale potrà contare sicuramente sul sostegno di Tajani che ha buoni rapporti in Europa.
Il sostegno di Tajani che schiva le insidie di Renzi
Il leader di Forza Italia deve guardarsi le spalle s dagli attacchi di Salvini, sempre più espliciti, ma soprattutto da quelli di Renzi che mira a indebolirlo per mettere un’ipoteca sul futuro del partito fondato da Berlusconi.
Meloni non dà segni di preoccupazione. È sicura che il suo governo è solido perchè nessun partito della maggioranza può immaginare di farlo cadere. La pressione di Salvini sul tema dei migranti può essere insidiosa ma, se l’Europa farà seguire i fatti alle parole, si potrebbero vedere risultati significativi.
Insomma Meloni concedendo qualcosa a Forza Italia e isolando la Lega può dormire sonni tranquilli. Ma deve tenere saldo il timone, caratterizzarsi sempre più come destra sociale, convinta della scelta occidentale ed europea.