La causa della NCAA contro Board of Regents dell’Università dell’Oklahoma del 1984 permise agli atenei di massimizzare le entrate legate al calcio universitario. Una decisione, questa, che successivamente ha portato a un flusso di denaro guidato dalla televisione e a un grande sconvolgimento nel mondo del football universitario. La causa venne sostenuta dall’avvocato Andrew Coats che oggi guarda con rammarico a ciò che ha causato. Dice di aver rovinato il football universitario: le scuole cambiano costantemente le affiliazioni alle conference, alla ricerca di contratti televisivi più redditizi. Di conseguenza, la Pac-12, una conference nata 108 anni fa, sarà ridotta a quattro scuole e probabilmente si scioglierà del tutto. Questi enormi accordi hanno fatto salire alle stelle il valore delle partite televisive di football universitarie, in gran parte a spese degli studenti-atleti.
Il piano televisivo
La causa nacque quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ritenne che il piano televisivo della National Collegiate Athletic Association (NCAA) violasse gli Sherman e Clayton Antitrust Acts, intese a vietare azioni collettive che limitassero la libera concorrenza e il commercio. La NCAA è un’organizzazione che regola l’atletica universitaria e l’adesione è volontaria, sebbene alle scuole NCAA non sia consentito giocare contro squadre non NCAA. Il caso riguardava i diritti televisivi sulle partite di football universitario, che erano controllate dalla NCAA e limitavano la presenza delle squadre universitarie in ogni stagione. La NCAA riteneva che il loro controllo sui diritti televisivi proteggesse la partecipazione dal vivo, cosa contestata da un certo numero di college. Questi college più grandi formarono la College Football Association per negoziare contratti televisivi, finché la NCAA non informò i college che sarebbero stati banditi da tutte le competizioni NCAA, non solo nel calcio. Il Consiglio dei reggenti dell’Università dell’Oklahoma e l’Associazione atletica dell’Università della Georgia hanno fatto causa per costringere la NCAA a interrompere la pratica. La Corte Suprema ha ritenuto che le azioni della NCAA costituissero una limitazione del commercio e si è pronunciata a favore delle università.