Secondo l’analisi dei dati sulla vendemmia in corso lungo la Penisola e Oltralpe di Coldiretti l’Italia rischia di non essere più il maggiore produttore mondiale di vino. Il nostro Paese è stato superato in quantità di produzione dalla Francia. Secondo i dati di Coldiretti, in Italia quest’anno si stima una produzione intorno ai 43 milioni di ettolitri, mentre la scorsa stagione erano stati 50 milioni registrando un calo del 14%. Il 2023, dunque, entrerebbe così fra i peggiori anni della storia del vigneto italiano. Per quanto riguarda la Francia, nonostante la siccità e i danni della peronospora causate alle viti, secondo le stime del servizio di statistica del ministero dell’Agricoltura francese la vendemmia dovrebbe attestarsi tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, in linea con la media del periodo 2018-2022. Il Paese sorpasserebbe così l’Italia, mentre la Spagna dovrebbe restare terza con circa 36 milioni di ettolitri.
Produzione di qualità
Ma la vera sfida, sottolinea Coldiretti, non è tanto sui volumi quanto sulla valorizzazione della produzione. In Italia la produzione dovrebbe essere comunque di alta qualità e il nostro Paese può contare su 635 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi. Il processo di qualificazione del vino made in Italy è confermato dal successo dell’export, anche in Francia. Nel Paese transalpino, infatti, si bevono sempre più bottiglie italiane, con un balzo, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, del +18,5% in valore delle esportazioni nazionali di vino.
Vendemmia e cambiamento climatico
Intanto, il sole di agosto sembra stia mitigando i danni di una vendemmia difficile colpita dagli eventi climatici estremi, appena avviata in Franciacorta e per le varietà precoci della Sicilia, ma che vedrà il grosso della raccolta dispiegarsi fino a ottobre. Le aspettative degli operatori sono, salvo le aree fortemente colpite dalla peronospera e altri parassiti perlopiù al Centro-Sud, per una raccolta regolare nei tempi e un lieve calo quantitativo, mentre per quanto riguarda la qualità del vino saranno cruciali le prossime settimane. Anche a Oltralpe la maggior parte delle aree vinicole ha resistito alle devastazioni del clima e delle malattie, con la rilevante eccezione di Bordeaux, colpita dalla peronospora. Mai come quest’anno l’attesa per la vendemmia ha tante incertezze lungo la nostra Penisola.