Quasi 27 milioni di euro sono banditi dalle università del Consorzio Inest destinati a finanziare le attività di ricerca e innovazione condotte da aziende del Veneto, Friuli Venezia Giulia, province autonome di Trento e Bolzano e il Sud Italia. Una liaison Nordest-Mezzogiorno che dovrebbe favorire anche la specializzazione delle diverse aree e, allo stesso tempo, il legame e lo sviluppo coordinato. All’area del Triveneto sono dedicati complessivamente 18 milioni di euro, mentre al Mezzogiorno andranno quasi 9 milioni. I documenti relativi ai bandi sono pubblicati sul sito del Consorzio Inest che, nell’ambito del Pnrr, ha ricevuto un finanziamento complessivo di 110 milioni di euro per i territori di Friuli Venezia Giulia, Veneto, e province autonome di Bolzano e Trento e 15 milioni di euro per attività di ricerca e bandi a cascata a favore delle regioni del Sud del Paese.
I nove spokes della rete
La pubblicazione dei bandi rientra nell’azione condotta dal Consorzio per promuovere e sostenere l’applicazione delle più avanzate tecnologie digitali per le principali aree di specializzazione del Triveneto, creando così nel Nord-Est una rete capillare di competenze innovative nell’ambito dei settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo. Assieme al Bando destinato all’area del Triveneto, ogni Università Leader dei 9 Spokes in cui si articola la Rete Inest ha pubblicato anche un bando riservato alla collaborazione con imprese del Mezzogiorno. Secondo il professor Franco Bonollo, presidente di Inest e della Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova, “si tratta di una occasione importante per valorizzare le capacità innovative del territorio del NordEst, e incrementare la competitività di aziende e imprese, concretizzando le finalità del Pnrr anche rispetto al rilancio delle attività imprenditoriali del Mezzogiorno del Paese”.
Con atenei anche Cnr e Ogs
La struttura del consorzio Inest è formata da un hub, responsabile dell’ecosistema, e da nove spoke, ciascuno dei quali guidato da un’università. Gli spoke realizzano i programmi di ricerca e finanziano le imprese produttive e industriali attraverso i bandi cosiddetti “a cascata”. Tutto in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio. Il Consorzio “Ecosistema Innovazione Inest – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem” è costituito da 11 soci fondatori (soggetti attuatori): Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Verona, Università Ca’ Foscari Venezia, Università IUAV di Venezia, Università degli Studi di Trento, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi di Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati tra le quali è stato costituito il Consorzio al quale sono associati anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
2 commenti
Fa piacere sentire che importi ingenti vengano banditi per le aziende del territorio nazionale dalle università del consorzio INEST. Ma penso che gestire bandi e progetti per un importo di 27 *miliardi* di Euro andrebbe leggermente oltre le capacità ed il mandato delle diverse università coinvolte. Suggerirei di correggere l’importo nell’articolo e nel titolo al più ragionevole (e corretto) 27 milioni (che tra l’altro corrisponde alla somma dei due importi banditi nel Mezzogiorno e nel Triveneto).
La ringraziamo per la preziosa segnalazione