sabato, 16 Novembre, 2024
Cultura

Progetto OPS: “Rinvenuti a Ostia due nuovi frammenti”

Dalla seconda campagna di scavo del progetto ‘OPS – Ostia Post Scriptum’, curato dal Parco archeologico di Ostia antica in collaborazione con l’Università di Catania e il Politecnico di Bari, emergono due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses, una specie di cronaca incisa su lastre di marmo che riportano notizie preziose sulla storia politica e monumentale di Roma e di Ostia. I due nuovi frammenti, la cui redazione spettava al pontifex Volcani, massima autorità religiosa locale, sono stati rinvenuti in seguito alle indagini effettuate nell’Area B del Parco archeologico, corrispondente al Foro di Porta Marina, grande costruzione di forma rettangolare porticata su tre lati. Nella zona interessata dallo scavo, già esplorata negli anni 1940-41 e 1969-72, vennero alla luce altri brani dei Fasti Ostienses.

Cronaca romana

Nel dettaglio, uno dei due Fasti Ostienses reperiti si congiunge perfettamente con un altro riferibile alla cronaca degli anni 126-128 d.C., conservato a Ostia. Tale frammento integralmente menziona fatti e avvenimenti accaduti a Roma nel 128, sotto il regno di Adriano. Incrociando queste informazioni con quelle provenienti da altre fonti letterarie, epigrafiche e numismatiche, si è potuto precisare il contenuto del testo da cui si evince che, il primo gennaio del 128, Adriano assunse il titolo di ‘pater patriae’ (titolo onorifico conferito nell’antica Roma) e la moglie Sabina quello imperiale di Augusta (venerabile). Inoltre, il 10 aprile del 128 (ante diem III Idus April riporta l’iscrizione) l’imperatore Adriano partì per l’Africa; tornato a Roma, tra la fine di luglio e gli inizi di agosto e prima di recarsi ad Atene, egli consacrò un edificio, il Pantheon oppure più probabilmente il Tempio di Venere e Roma. Secondo un’ipotesi molto suggestiva, la consacrazione potrebbe essere avvenuta l’11 agosto del 128 d.C., ovvero nel giorno della ricorrenza dell’ascesa al trono di Adriano nel 117.

La Domus di Apuleio

Le indagini, concluse a fine luglio, sono state condotte anche nell’Area A, mai scavata prima, situata all’interno del Parco tra il Piazzale delle Corporazioni, la ricca Domus di Apuleio, l’area sacra dei Quattro Tempietti e l’antico corso del Tevere; in questo sito sono emersi altri vani per un’estensione di circa 400 metri quadri dove sono stati recuperati così, al loro interno, dei reperti ceramici, marmorei e l’originaria decorazione pittorica e in stucco oltre agli estesi resti di meravigliosi mosaici in tessere bianche e nere. Lungo il lato Sud dell’edificio è emerso anche un portico a pilastri impreziosito da uno splendido ed elegante pavimento mosaicato, ancora in ottimo stato di conservazione. Il mosaico presenta diversi motivi decorativi con evidenti forme esagonali in cui si alternano lastre marmoree bianche e porzioni in tessere di colore rosso. Sul lato Ovest dell’area di scavo è stato, invece, rinvenuta una nicchia alla quale si accede tramite quattro scalini; tale nicchia inquadrata da due colonnine è rivestita da un intonaco su cui sono applicate conchiglie marine. Si trattava dunque di uno spazio seminascosto, ‘intimo’, dal carattere sacro e rituale. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha affermato: “Anche l’ultima campagna di scavo appena conclusa nel Parco Archeologico di Ostia ci regala tesori di inestimabile valore e preziosissime fonti documentali per comprendere le attività del grande imperatore Adriano. La scoperta di due frammenti dei Fasti ci permette di svelare pezzi importanti della vita di Ostia e della Capitale. Questi scavi hanno portato alla luce anche i resti di diverse decorazioni ed estese porzioni di pavimento a mosaico che presto saranno visibili al pubblico, proprio come già realizzato in altri siti archeologici della nostra Nazione grazie all’attività messa in campo in questi mesi dal Ministero della Cultura”. Anche il direttore del Parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio, ha detto: “Si tratta di una scoperta anch’essa straordinaria che, se da un lato accresce e integra quanto sappiamo sull’attività di quel grande imperatore che fu Adriano portando nuove acquisizioni sull’importantissima attività edilizia da lui condotta a Roma, dall’altro riconferma le immense potenzialità dell’antica Ostia per una sempre più approfondita conoscenza e divulgazione del nostro passato”.

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