L’enciclica Laudato Si’ avrà una seconda parte. Lo ha rivelato Papa Francesco durante un’udienza con una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa. Il Papa ha invitato gli “uomini di legge” a sostenere “la cura della casa comune” attraverso l’elaborazione di un “quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente”. “Non dobbiamo mai dimenticare”, ha poi aggiunto il Pontefice, “che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio.” E poi ha aggiunto: “io sto scrivendo una seconda parte della Laudato Si’ per aggiornare i problemi attuali”.
Laudato Si’ parte seconda
Ci si deve dunque aspettare entro l’anno un “aggiornamento” dell’Enciclica in cui saranno affrontati anche i problemi attuali globali, e forse anche la questione della guerra che, lo stesso Papa, non ha avuto remore a definire “insensata”.
L’ampliamento e l’aggiornamento dell’enciclica del 2015 dedicata all’“Ecologia integrale” e alla salvaguardia del Creato diventerà la quarta enciclica di Papa Bergoglio; dopo la Lumen Fidei (2013), la Laudato Si’ appunto e la Fratelli Tutti (2020). Quello del 2015 era stato un testo quasi collegiale, persino sinodale, mentre la seconda parte della Laudato Si’ potrebbe essere un testo scritto in “solitaria” perché in questi anni il Papa si è molto speso per la tutela dell’Ambiente, “la difesa della casa comune” contro le distruzioni delle guerre, per la dignità degli esseri umani e per “le future generazioni”. Tutti temi importanti dell’Ecologia integrale.
Stato di diritto, no eccezioni
Durante l’incontro con gli avvocati Papa Francesco si è soffermato sulla centralità dell’essere umano e della sua trascendenza in ogni Stato di diritto. L’Appello di Vienna (Summit Internazionale dei Popoli per la Pace in Ucraina) ha spiegato il pontefice, “si colloca nel contesto europeo attuale, difficile sotto molti aspetti, a motivo, tra l’altro, della guerra insensata in Ucraina”. “I tempi di crisi sociale, economica, identitaria e di sicurezza”, ha proseguito, “sfidano le democrazie occidentali a rispondervi efficacemente, rimanendo però sempre fedeli ai loro principi; principi da riconquistare continuamente e la cui difesa richiede una grande vigilanza”. “La paura di disordini e violenze, la prospettiva di rivolgimenti degli equilibri stabiliti, la necessità di agire con efficacia davanti alle urgenze possono indurre nella tentazione di fare eccezioni, di limitare, almeno provvisoriamente, lo Stato di diritto nella ricerca di soluzioni facili e immediate.” “Mi sembra dunque importante”, ha aggiunto, che voi reclamiate che ‘lo Stato di diritto’ non sia fatto mai oggetto della minima eccezione, anche in tempo di crisi. La ragione è che lo Stato di diritto è al servizio della persona umana e mira a tutelarne la dignità, e ciò non ammette alcuna eccezione”. Papa Francesco ha ricordato che “il fondamento della dignità della persona umana risiede nella sua origine trascendente, che ne vieta, di conseguenza, ogni violazione; e tale trascendenza esige che, in ogni attività umana, la persona sia messa al centro e non si ritrovi in balia delle mode e dei poteri del momento”.
A difesa del segreto professionale
Infine il Papa si è soffermato su uno degli “aspetti su cui vigilare” riguardo la professione forense e ha fatto un “richiamo del principio fondamentale del segreto professionale, di cui voi deplorate la violazione in alcuni Stati membri”. “Comprendo e condivido la vostra preoccupazione e vi incoraggio nella vostra azione”, ha detto. “È indispensabile che siano preservati nelle nostre società spazi di confidenza in cui le persone possano esprimersi e deporre i loro fardelli. Questo è molto importante. Nella Chiesa abbiamo il segreto della Confessione; voi pure avete questo spazio, dove una persona può dire la verità al suo avvocato perché la aiuti…”