Un messaggio semplice e chiaro quello lanciato oggi dal Papa, legato ovviamente alle guerre in corso: occorre deporre le armi e ridurre le spese militari in favore dei bisogni umanitari. Un concetto, questo, espresso in occasione della ‘Giornata mondiale dell’aiuto umanitario’: “Bisogna convertire gli strumenti di morte in strumenti di vita. È nostra responsabilità aiutare a estirpare dai cuori l’odio e la violenza”, le parole del Pontefice affidate al suo profilo di X. Intanto sempre oggi Francesco (che in udienza privata ha ricevuto Don Luigi Ciotti) ha nominato Arcivescovo Coadiutore di L’Aquila Mons. Antonio D’Angelo, trasferendolo dalla Sede titolare di Cerenza e dall’ufficio di Vescovo Ausiliare di L’Aquila.
Un’occasione di ricordo
La celebrazione della Giornata mondiale umanitaria che si celebra oggi è un’occasione per ricordare coloro che ogni giorno aiutano milioni persone in tutto il mondo, affrontando pericoli e avversità, animati da un grande spirito di solidarietà. La Giornata è stata scelta dall’Assemblea Generale nel 2009 in ricordo dell’anniversario del bombardamento della sede delle Nazioni Unite a Baghdad nel 2003 in cui persero la vita 22 persone. È un’occasione, quindi, per celebrare gli operatori umanitari in servizio in tutto il mondo ma anche coloro che hanno perso la vita aiutando le persone più povere, emarginate e vulnerabili. Oggi, il mondo sta assistendo alla più grave crisi umanitaria dopo la seconda guerra mondiale. Per questo motivo, per la prima volta nei 70 anni di storia delle Nazioni Unite, il Segretario Generale Ban Ki-moon ha convocato il Summit umanitario mondiale, tenutosi a Istanbul dal 23 al 24 maggio di quest’anno, per mettere a punto un piano che mira ad allievare la sofferenza di milioni di persone e fornire aiuto ai rifugiati in tutto il mondo.