Caro carburanti, il taglio delle accise non rientra nelle intenzioni del governo Meloni: a dichiararlo è il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Senza troppi giri di parole, intervistato da ‘Agorà Estate’, ribadisce che il governo Meloni non interverrà sull’imposta per abbassare i prezzi dei rifornimenti. Ha spiegato che il costo della riduzione delle accise applicato dal precedente governo “è stato di oltre 9 miliardi, esattamente il costo del reddito di cittadinanza”.
Misura eccezionale
Per Urso la decisione dell’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi di penalizzare le accise fu presa in un momento eccezionale. Invece questo esecutivo “ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose. In questo modo possiamo aiutare le famiglie in difficoltà alle prese con l’inflazione e per dare uno stimolo al sistema produttivo attraverso i consumi”, le parole del Ministro.
Prezzi al top in Europa
Urso ha poi specificato che il Italia il costo industriale di benzina e diesel più basso d’Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna. Tuttavia, i prezzi al dettaglio sono più alti. Il vecchio continente, per il ministro “dovrebbe giocare anche nel caso dei carburanti un ruolo da protagonista. Come è avvenuto per il gas, quando Draghi propose un price cap oltre il quale i paesi Ue non avrebbero più acquistato la materia prima, provvedimento poi attuato con il governo Meloni”.
Self, risparmio addio
Un’altra nota dolente riguarda gli aumenti del carburante nel periodo delle vacanze. I prezzi della benzina hanno cominciato a salire da quando l’Opec+, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia, ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Il prezzo della benzina resta stabile, ma resta comunque su livelli elevati. Secondo l’aggiornamento quotidiano del Mimit relativo al 18 agosto, la verde al self in autostrada è a 2,019 euro al litro, il gasolio (sempre modalità self) a 1,928 euro. Il costo non diminuisce sulle strade ordinarie, circa 1,94 e 1,84 euro nelle Regioni maggiori.
Promesse non mantenute
Il Codacons va all’attacco del governo sulla decisione di non tagliare le accise “dopo che diversi esponenti della maggioranza in campagna elettorale avevano promesso il taglio o l’eliminazione del balzello sui carburanti”. L’Associazione, dopo la denuncia nei confronti del Ministero dell’Economia e delle finanze, contesta dunque all’esecutivo di non dare seguito alle promesse fatte.
Controlli serrati
Il Segretario generale Federagenti Cisal (Federazione nazionale agenti di commercio e rappresentanti) Luca Gaburro ha avanzato la richiesta di effettuare controlli sull’obbligo di esposizione di prezzi medi regionali dei carburanti, per tutelare dalle speculazioni tutte le categorie che percorrono più chilometri su strade ed autostrade italiane.
Procede infine a gonfie vele la raccolta firme da parte di Altroconsumo per chiedere l’azzeramento temporaneo dell’Iva: a oggi si contano 103mila adesioni.