La nomina da parte del Procuratore generale di un Consigliere speciale in merito all’indagine su Hunter Biden crea nuovi problemi alla campagna elettorale del Presidente Joe Biden. La sua squadra teme che i repubblicani tenteranno di sfruttare la difficile situazione del figlio nello stesso modo in cui usarono la email di Hillary Clinton nel 2016, seminando dubbi sul carattere della candidata democratica e fiaccando l’entusiasmo della sua campagna presidenziale. Hillary non venne mai accusata per aver usato, come Segretario di Stato, la sua posta elettronica privata. Tuttavia, il caso pesò sulla sua non elezione. “Si sta creando la stessa atmosfera, creando una falsa equivalenza tra gli attacchi reali alla democrazia americana commessi da Trump e i problemi legati a Hunter – ha detto Adam Green, co-fondatore del Progressive Change Campaign Committee –. Ciò confonderà le acque alle elezioni”.
Presidente in difficoltà
Due settimane fa la saga legale di Hunter sembrava essere vicina alla fine. Si stava preparando ad accettare un patteggiamento per oneri fiscali che gli avrebbe risparmiato il carcere. Un risultato che avrebbe consentito alla campagna di Biden di sostenere che la questione era stata chiusa e giudicata in modo equo. Ma una nuova indagine sui rapporti d’affari di Hunter potrebbe offuscare l’immagine di un Presidente in difficoltà. Biden ha già proclamato che suo figlio “non ha fatto nulla di male”. Un’affermazione che sarà sicuramente messa alla prova se il consigliere speciale David Weiss dovesse presentare nuove accuse che si potrebbero tradurre in un processo penale.