Un applauso sentito e ininterrotto, accompagnato dal coro “ciao Michela”, anticipa l’arrivo del feretro di Michela Murgia nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la Chiesa degli Artisti, giornalista e scrittrice venuta a mancare giovedì 10 agosto all’età di 51 anni. A celebrare i funerali don Walter Insero, concelebra padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore della Civiltà Cattolica, e molto vicino a Papa Francesco.
“La sua sofferenza è una testimonianza di fede”. Queste le parole di don Walter Insero, durante l’omelia: “La sua anima ora è in viaggio verso il Padre. Michela ha condotto tante battaglie, vi invito ad accogliere la sua testimonianza di fede nella dura sofferenza che ha vissuto: ha portato avanti la buona battaglia, ha conservato la fede. Aggiunge don Insero: “E’ possibile amare nel dolore e riconciliarsi con tutti. Chi ha avuto modo di vivere con lei gli ultimi momenti ha visto una donna affidarsi a Dio, non ha mai avuto timore di mostrare la sua fede”, e conclude con un invito “ad accogliere la testimonianza di fede che ha avuto nella prova, nella sofferenza dura che ha vissuto”.
Niente fiori in chiesa
Alle esequie è presente tutta la famiglia ‘queer’, il marito Lorenzo Terenzi, sposato con matrimonio in articulo mortis, l’amico Roberto Saviano, la segretaria del Pd, Elly Schlein, Francesca Pascale con la compagna Paola Turci, gli amici e le amiche storiche: Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri, Teresa Ciabatti. Secondo quanto appreso da fonti della famiglia, Murgia non voleva fiori recisi in chiesa, tranne il copri bara con peperoncini e fiori selvatici. Tutti i cuscini di fiori mandati da diverse autorità, dal sindaco al Comune, sono rimasti fuori sul sagrato.
L’ultimo saluto della folla
Numerose persone e sostenitori della giornalista sono accorsi per l’ultimo saluto. La folla, che si è accalcata all’ingresso della chiesa già un’ora prima dell’inizio della funzione, ha voluto omaggiare la scrittrice con palloncini a forma di unicorno, alcuni libri e cartelloni con la scritta “questa piazza è antifascista, grazie Miky Murgia”.