È una lotta per il grano 100% italiano. A sottolinearlo è la Confederazione italiana agricoltori che chiede, contro speculazioni di mercato, rimborsi poveri e import fuori controllo, la riattivazione della Commissione unica nazionale. Si tratta per la Cia-Agricoltori comunque di in primo passo perché oltre alla attivazione della Cum sarà necessario il potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e l’avvio di Granaio Italia, il Registro telematico dei cereali, semplificato dal 2024. Temi rimasti annunciati ma non affrontati.
Filiera, serve più impegno
“Su queste azioni, già sollecitate e di conclamata urgenza e validità”, spiega la Confederazione, “servivano risposte, si è optato per una riunione interlocutoria, assicurando solo il riavvio della Commissione unica nazionale in via sperimentale. Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, e il numero uno di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, commentano così, delusi, l’esito del primo Tavolo di filiera grano-pasta, convocato al Masaf.
Granaio Italia, ora una svolta
Di fatto, come spiegano i vertici di Cia-Agricoltori è stata per il momento sdoganata la Cun strategica per assicurare più trasparenza al mercato, e come già annunciato 20 giorni fa nell’incontro della Confederazione dal ministro per la consegna del dossier tecnico e delle oltre 50 mila firme raccolte con la petizione nazionale su chance.org. “Il confronto su Granaio Italia, invece, è risultato fermo”, osservano Cristiano Fini, e il numero uno di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, “Decisamente lontano, poi, l’accordo sui contratti di filiera tra agricoltori e industria, fondamentale per ridefinire rapidamente i prezzi sulla base degli attuali costi di produzione”.
Nuove iniziative di lotta
“Sicuramente un buon clima, ma poco collaborativo all’interno della filiera. La nostra mobilitazione, quindi, continua”, fa presente la Confederazione, “Rifletteremo sulle prossime iniziative, assicuriamo però al ministro l’intenzione a lavorare insieme per stringere davvero sulle priorità, che sono”, Cristiano Fini, “solamente misure e soluzioni utili a restituire redditività, equità e competitività al comparto”.
Difendere i produttori
A fargli eco, il vicepresidente nazionale e titolare di Cia Puglia, Gennaro Sicolo: “Il ministro Lollobrigida ha ribadito che ‘il Made in Italy si paga’. Gli diamo appuntamento a dopo la pausa estiva e torneremo per dar voce a un milione di italiani che tra petizione e impegno sul territorio, sono con noi. Non abbandoniamo la nostra mobilitazione a difesa del grano duro italiano e del lavoro di tanti agricoltori che lo producono, senza vedersi riconosciuto il giusto prezzo”, puntualizza infine Gennaro Sicolo, “Il confronto tra produttori, mugnai e pastifici è una cosa seria -ha aggiunto-, sia chiaro che vogliamo il bene dell’intera filiera, la nostra non è una lotta contro qualcuno, è una lotta per il grano 100% italiano”.