Il Presidente americano Joe Biden ha definito la situazione economica della Cina come “una bomba a orologeria”. Questa è l’ultima di una serie di dichiarazioni dure da parte del numero uno degli Stati Uniti nei confronti della Cina, anche se la sua amministrazione sta cercando di rafforzare le relazioni con quella che definisce il principale concorrente di Washington. Biden ha detto che la Cina, la seconda economia mondiale dopo gli Stati Uniti, era “nei guai” a causa del rallentamento della crescita e che aveva il “tasso di disoccupazione più alto”. “Non va bene – ha dichiarato il Presidente – perché quando le persone cattive hanno problemi, fanno cose cattive”. Le osservazioni del Presidente hanno fatto eco a quelle di giugno, quando definì il Presidente cinese, Xi Jinping un “dittatore” il giorno dopo che il segretario di Stato Antony Blinken aveva terminato una visita ad alto rischio a Pechino. La Cina reagì definendo tale osservazione “estremamente assurda e irresponsabile”. Da allora, Pechino ha ricevuto il segretario al Tesoro Janet Yellen e l’inviato statunitense per il clima John Kerry. Anche la segretaria al commercio Gina Raimondo ha in programma un viaggio in Cina. La serie di visite potrebbe gettare le basi per un prossimo incontro tra Biden e Xi nel mese di novembre, nel momento in cui il leader cinese dovrebbe partecipare al vertice delle economie Asia-Pacifico a San Francisco. I due leader non si parlano da quando si sono incontrati di persona lo scorso novembre a margine di un vertice del G20 in Indonesia.