Un gruppo di veterani LGBTQ è stato licenziato dall’esercito americano a causa delle proprie preferenze sessuali. Citato per questo in giudizio il Dipartimento della Difesa per aver negato il congedo onorevole e aver elencato i loro orientamenti sessuali nei loro registri di servizio. In un’azione legale collettiva, intentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, i querelanti chiedono al Dipartimento di concedere loro un congedo onorevole in modo che possano accedere a tutti i benefici per i veterani, tra cui assistenza sanitaria, assistenza per le tasse universitarie e programmi di prestito. Chiedono inoltre che dai loro documenti di dimissione venga rimosso il linguaggio che prende atto della loro sessualità, sostenendo che i documenti violano la loro privacy.
Discriminazioni militari
“Il nostro governo e i nostri leader hanno da tempo riconosciuto che la discriminazione dei militari contro i membri del servizio LGBTQ era sbagliato – ha dichiarato uno dei querelanti, il veterano dell’esercito USA Steven Egland -. È giunto il momento di rettificarlo correggendo i nostri registri. Tutti coloro che hanno prestato servizio meritano di avere documenti che riflettano l’onore nel servizio”. Alcuni dei querelanti sono stati licenziati in base alla politica militare del 1993 “don’t ask, don’t tell”, che consentiva a gay e lesbiche di prestare servizio, mentre altri sono stati licenziati a causa di leggi precedenti che vietavano a gay e lesbiche di prendere parte al servizio militare. Secondo il Williams Institute presso la UCLA School of Law, un’organizzazione di ricerca LGBTQ, più di 13.000 membri del servizio sono stati congedati dall’esercito per aver violato la DADT.