LʼIstat ha registrato in Italia un nuovo calo dellʼinflazione, attestatasi al +5,9% a fronte del +6,4% di giugno. LʼOcse, inoltre, ha rilevato nel BelPaese (tra tutte le economie del G7) l’aumento record del reddito familiare reale pro capite nel primo trimestre del 2023 (+3,3%). Due notizie che potrebbero confermare un certo miglioramento dell’economia. È veramente così? Di certo il governo gongola, ma non mancano di certo critiche per chi parla di numeri davvero risibili per pensare di essere arrivati a una svolta.
Carrello della spesa in calo
La giornata di ieri è cominciata con i dati forniti dall’istituto di statistica che hanno parlato di un’ulteriore frenata dell’inflazione a luglio, scesa al +5,9% dal +6,4% di giugno, un dato anche migliore rispetto alla stima preliminare che la voleva al 6% (da aprile 2022 non si scendeva sotto questa soglia). Calato inoltre, per il quinto mese consecutivo, il costo del carrello della spesa (+10,2%). La decelerazione del tasso di inflazione si deve principalmente alla diminuzione dei prezzi di alcuni servizi, quali i trasporti (da +4,7% a +2,4%), i beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%) e dagli alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%). La fase di rallentamento dell’inflazione, ha spiegato lʼIstat, avviene “in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale”. L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale, mentre si attesta a +5,1% per la componente di fondo.
Ancora tanto da fare
Nonostante la discesa dell’inflazione e del carrello della spesa, questi sono numeri che servono a poco o niente per risollevare l’economia del BelPaese. Si tratta di un calo insufficiente per Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che boccia anche l’accordo sul trimestre anti-inflazione: “Per una coppia con due figli” – spiega – “l’inflazione a +5,9% significa un aumento del costo della vita pari a 1.699 euro su base annua. Di questi ben 823 euro servono solo per far fronte ai rialzi del 10,7% dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, 340 per la sola voce abitazione, acqua ed elettricità (+9%), 864 euro per il carrello della spesa a +10,2%”. Coldiretti fa notare di come i dati dell’istituto di statistica rivelino un aumento prezzi del +13,8% per la frutta e del +19,8% per la verdura con le produzioni Made in Italy colpite da alluvioni, grandinate e nubifragi intervallati da pesanti ondate di calore, costringendo la gente a tagliare gli acquisti. Fondamentale per salvare la spesa, secondo la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, l’aumento di fondi del Pnrr con 2,5 miliardi destinati agli accordi di filiera e alla logistica.
Più alto aumento trimestrale
Come anticipato, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha comunicato che in Italia il reddito reale delle famiglie pro capite è cresciuto dello 0,9% nel primo trimestre del 2023 superando la crescita del Pil reale pro capite dello 0,3%: si tratta del più alto aumento trimestrale dal primo trimestre del 2021, quando i redditi sono stati aumentati dai programmi di assistenza legati alla pandemia.