domenica, 17 Novembre, 2024
Salute

Amianto e tumori, nel 2022 in Italia 7mila vittime. Bonanni: dati inquietanti e in crescita

In Europa, ma soprattutto in Italia, l’emergenza amianto divampa e continua a mietere vittime. Nel 2022 Belpaese ci sono state oltre 7mila vittime. La conferma arriva dal Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avvocato Ezio Bonanni:  “I dati forniti dalle statistiche sono inquietanti: salgono a 2mila i casi di mesotelioma (indice di mortalità al 93%), un numero di decessi che solo per questa neoplasia sfiora le 1.900 unità; 4mila casi di tumore al polmone asbesto correlati con un indice di mortalità dell’88%”, continua Bonanni, “un numero di decessi che sfiora i 3.550, con oltre nuovi 10mila malati di malattie correlate.

I morti nel triennio 2022-2024

La letalità di questo materiale fibroso si rivela anche a 20-30 anni di distanza. La ‘Fondazione vittime dell’amianto Bepi Ferro’ prevede che il picco si manifesterà nel triennio 2022-2024. Secondo i dati dell’Inail ogni anno l’asbesto provoca già quasi 4500 morti, più altri 1500 decessi.

Oltre 600 decessi in Campania nel 2022

Italia triste primato 

il nostro Paese è tra i primi Paesi a porre al bando l’amianto con la Legge 257/1992, anticipando anche la normativa europea. Nonostante siano trascorsi più di trent’anni dall’introduzione della Legge, che ha messo al bando i prodotti e i materiali contenenti questi minerali e che vieta l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione, le vittime non accennano a diminuire. Tra le regioni italiane ad altro rischio si annovera la Campania: qui l’asbesto ha provocato, soltanto nel 2022, più di 600 decessi (100 per mesotelioma, 200 per tumore polmonare, 300 per le altre patologie asbesto) e migliaia di nuovi malati. 

Emergenza mondiale

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo sono più di 100mila le vittime in un anno e quasi la metà dei decessi per cancro professionale è causata dall’impiego del minerale . L’utilizzo di asbesto nel mondo ammonta ad un totale di oltre due milioni di tonnellate. I Paesi in cui si lavora maggiormente sono Russia, Cina e Brasile.

Appello alle Istituzioni

La richiesta al governo da parte dell’Osservatorio è quella di occuparsi di un’emergenza non visibile a tutti. Nello specifico, che venga istituito con urgenza un tavolo interministeriale per affrontare la questione, competenza per competenza, le questioni giuridiche, normative e previdenziali. I rischi per la salute non riguardano solo chi lavora con l’amianto, ma anche chi, indirettamente, viene in contatto con accessori contaminati. Tra le conseguenze per l’uomo, non solo il mesotelioma, ma anche il tumore del polmone e altre neoplasie.

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