Bene lo stanziamento di un milione di euro ma la cifra non basta per coprire l’intero territorio nazionale per salvare i vigneti dalla peronospora. A spiegare le ragioni di una richiesta di un amento del fondo è la Confederazione Italia agricoltori.
Fondo insufficiente
Con il dl Asset il governo dà una prima, ma piccola, risposta al settore viticolo, osserva la Cia-Agricoltori, uva da vino e uva da tavola, colpito dalla peronospora. “Di fatto, lo stanziamento di 1 milione di euro è quota irrisoria per affrontare da Nord a Sud Italia, un problema che, stando all’instabilità climatica e alla rilevanza del comparto a livello mondiale, è già emergenza”
Sostegno alle imprese
Per la Cia-Agricoltori Italiani sarà infatti necessario un rifinanziamento importante del “Fondo di solidarietà nazionale, utile a mettere in sicurezza il reddito delle imprese viticole”. “De resto, il milione di euro stanziato dal dl Asset”, spiega la Confederazione, “andrà, esclusivamente, ad Ismea per supportare le imprese agricole danneggiate con un contributo “in conto interessi” a fronte di finanziamenti bancari fino a sessanta mesi, sostenuti delle stesse per condurre l’attività”.
Vendemmia compromessa
La vigna italiana secondo i dati delle Associazioni di categoria, è, letteralmente, sotto attacco della malattia fungina della vite. “La prossima vendemmia”, segnala Cia, “è compromessa in regioni strategiche per la produzione nazionale di vino, come Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania; in difficoltà tra Umbria e Toscana, danneggiata lungo la dorsale adriatica tra Marche, Abruzzo e Molise. A macchia di leopardo, si stimano perdite tra il 30 e il 40%”.
Le aree più colpite
A soffrire anche la Puglia e la Sicilia dell’uva da tavola, che portano il Paese tra i primi produttori europei, ma stanno già contando danni oltre il 40% della produzione e a seconda del sistema coltura utilizzato.
Agricoltura esposta ai danni
“Dopo la pausa estiva e con l’auspicio che pioggia e caldo non continuino a impazzire, si dovrà subito tornare a lavorare per trovare risorse necessarie a risarcire le aziende”, sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, “ma anche accelerare il processo di ricerca, innovazione e sperimentazione in campo, per aiutare il settore nelle lotta alle calamità naturali che sono anche rappresentate, se serve ancora sottolinearlo, dagli attacchi di parassiti vegetali e animali”.