domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Marcinelle, 67 anni dopo. Meloni: non dimenticare. Mattarella: mesi difficili, tutelare i lavoratori

“Viviamo mesi difficili, segnati dall’impatto di molteplici crisi di diversa natura: dall’esecrabile aggressione russa allʼUcraina ai tanti conflitti irrisolti in altri quadranti geografici, dal cambiamento climatico all’insicurezza alimentare. Tutto ciò accresce la precarietà economica e il rischio di sfruttamento di esseri umani”. Un vero e proprio richiamo alla Nazione quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio inviato in occasione del 67esimo anniversario della tragedia di Marcinelle (il sito minerario belga che nel 1956 vide la morte di 262 minatori, dei quali 136 italiani) e della 22esima ʼGiornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondoʼ. Una doppia ricorrenza che consente di ricordare “con riconoscenza” il sacrificio dei minatori italiani che persero la vita al Bois du Caziere di tutti i connazionali caduti sul lavoro allʼestero. Tutte persone, per il Capo dello Stato, che hanno contribuito a promuovere i più alti valori sociali e culturali che animano la Costituzione repubblicana e la stessa Casa comune europea, a cominciare dal diritto al lavoro. Mattarella insiste proprio su questo punto, affermando come sia più che mai necessario “mantenere salda la tutela dei lavoratori”. Di tutti, ovunque essi si trovino, di qualsiasi nazionalità, “per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione”.

La luce delle vittime risplende

Sulla catastrofe della miniera belga interviene anche il Premier Giorgia Meloni che parla di come quanto accaduto 67 anni fa abbia segnato per sempre la storia nazionale ed europea. Per il Primo Ministro la luce delle vittime non si è mai spenta e risplende nel ricordo e nella riconoscenza tributati loro dalla comunità nazionale: “Avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la Patria per emigrare in Belgio. Lavorarono duro, con umiltà e dedizione, senza garanzie, in condizioni terribili e ora inimmaginabili”. Per Meloni Marcinelle è diventato un simbolo della storia dell’emigrazione italiana, un susseguirsi di enormi sacrifici, ma anche di straordinari successi e obiettivi raggiunti.

Sacrificio da non dimenticare

A onorare la memoria dei caduti di Marcinelle direttamente in loco, il Vicepremier Antonio Tajani, in visita in Belgio davanti al pozzo n.1 che 67 anni prese fuoco causando la morte di tantissimi connazionali, definiti eroi da colui che è anche il Ministro degli Esteri: “Grazie a questi lavoratori l’Italia è risorta dopo la Seconda guerra mondiale. Hanno contribuito a farci diventare la seconda manifattura dʼEuropa e farci entrare nel G7.

Il loro sacrificio non va dimenticato”, spiega Tajani, cogliendo lʼoccasione, in tema di immigrazione, per parlare dei nuovi migranti che arrivano dallʼAfrica in Italia: “A volte rappresentano una preoccupazione per molti” – afferma -, “ma dobbiamo ricordare sempre che sono esseri umani, sono persone”. E dunque la dignità di questa gente deve essere messa al centro “del nostro agire. Non basta lamentarsi, il Mediterraneo non può essere un cimitero di esseri umani”.

 

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