Dopo il caldo torrido delle giornate di luglio, è tornata la pioggia, con allerta maltempo in molte zone d’Italia. Per qualche giorno dobbiamo rinunciare alle spiagge assolate e ai bagni in mare o in piscina. Le vacanze però, specialmente per noi studenti, continuano e non si interrompe il relax. Si può approfittare del maltempo per visitare musei e altri luoghi di cultura o, anche soltanto, per starsene in casa, magari in compagnia di amici e parenti.
L’occasione è propizia per scoprire modi alternativi e altrettanto divertenti per passare pomeriggi e serate in compagnia, magari mettendo da parte lo smartphone e lo schermo del pc.
Monopoli il gioco da tavolo più diffuso al mondo
Cosa si può fare per stare in compagnia in casa senza annoiarsi? Un bel gioco da tavolo! Uno di quei giochi in scatola che nelle nostre case (più facilmente, nel ripostiglio) non mancano, anche se coperte da una spessa patina di polvere.
Ce ne sono tanti ma il più famoso è sicuramente il Monopoli.
Sono sicura che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto occasione di sedere attorno a un tavolo, fingendo di essere degli esperti imprenditori immobiliari. Acquistare terreni, costruire case e riscuotere pedaggi e canoni d’affitto, il tutto in una avvincente sfida fatta di tiro dei dadi, tra “imprevisti” e “opportunità”.
Non a caso, il gioco del Monopoli è il più diffuso al mondo.
La prima versione ideata nel 1903 si chiamava The Landlord’s Game
Sono in tanti a conoscere le regole di quel gioco che, nel corso degli anni, ha visto nascere nuove versioni. Forse, però, non tutti conoscono la storia di questo gioco, della sua invenzione e di come sia arrivato anche in Italia.
Pare che la prima versione del Monopoli sia stata ideata nel 1903 dalla scrittrice americana Elizabeth Magie. Il gioco fu chiamato The Landlord’s Game (che letteralmente significa il gioco dei proprietari terrieri) ed era stato concepito per divulgare, a scopo didattico oltre che ludico, le teorie della filosofia economica di Henry George. A differenza della versione che tutti noi conosciamo e del nome stesso, Monopoli, quella versione originaria promuoveva un messaggio antimonopolistico.
Con il passare degli anni, il gioco si diffuse negli Stati Uniti e il suo regolamento iniziò a essere modificato fino a cancellare quel messaggio antimonopolista, al punto da assumere la denominazione “Auction Monopoly“, che significa monopolio all’asta.
Nel 1935 il nome del gioco cambia nuovamente e assume la denominazione che lo ha reso storico: “Monopoly”.
In Italia, però, il gioco è stato commercializzato con il nome “Monopoli” cioè sostituendo la “i” a quella “y”, giudicata troppo inglese.
Arnoldo Mondadori è l’editore della versione italiana del gioco da tavolo più famoso e acquistato del mondo che quest’anno si appresta a compiere 88 anni.
Il 5 novembre del 1935 il celebre tabellone arriva in Italia dagli Stati Uniti. Erano gli anni del Fascismo e Mussolini non vedeva di buon occhio un gioco che inneggiava al capitalismo.
Un gioco vietato in Russia e celebrato in Francia
Insomma, quel gioco che era stato inventato per mettere in guardia contro i rischi del capitalismo, ha finito per diventarne uno dei simboli più popolari, basti pensare che per molti anni era considerato vietato in Russia.
Mentre in Russia, fino alla caduta del comunismo, il Monopoly era vietato, in Francia, per festeggiare gli 80 anni, furono confezionate ottanta scatole deluxe. All’interno di quella 80 scatole furono nascosti soldi veri e solo in una di queste il fortunato acquirente avrebbe potuto trovare l’intero capitale con cui si gioca a Monopoly: 20.580 euro.
Dopo la seconda guerra mondiale il gioco viene più volte modificato per renderlo sempre al passo coi tempi. L’Italia diventa una repubblica e cambia quella toponomastica che celebrava il regime fascista.
Più recentemente, anche le storiche banconote del Monopoli hanno dovuto lasciare il posto alla moderna carta di credito e gli “imprevisti” in cui può incappare il giocatore sembrano rispecchiare le più recenti dinamiche dell’alta finanza.
* Liceale at Liceo Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at New Sound