Non passa giorno che non ci sia un’aggressione a danno di un medico o, più in generale, di un operatore sanitario. Un fenomeno che, purtroppo, non conosce confini ed è la cartina al tornasole dell’Italia di oggi.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica è stato realizzato un docufilm “Notturno”, diretto da Carolina Boco e prodotto da Corrado Azzollini per Draka Production in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. L’opera è stata presentata alla Camera nell’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, è sarà disponibile su Amazon Prime.
Le immagini descrivono i camici bianchi presi a calci e pugni, minacciati con le pistole e perfino uccisi dai propri pazienti. Si tratta di fatti della vita reale, accaduti a tre medici: Giovanni Bergantin, Ombretta Silecchia e Paola Labriola. Quest’ultima, 53 anni, sposata con due figli, era una psichiatra di Bari. La mattina del 4 settembre 2013 venne uccisa da un paziente, con decine di coltellate, all’interno del Centro di salute mentale del quartiere Libertà.
Il racconto, girato di notte durante una guardia medica, mette insieme le testimonianze di medici che sono stati vittime di aggressione con il commento di alcuni giornalisti, uniti a parti di film di finzione. E racconta la passione, la paura e la determinazione di uomini e donne, medici in prima linea per scelta, ma vittime di una condizione di insicurezza e solitudine.
Hanno partecipato alle riprese l’attrice Maria Grazia Cucinotta e i giornalisti Massimo Giletti e Gerardo D’Amico che si sono occupati molte volte di questo tema.
Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha ricordato che secondo gli ultimi dati che abbiamo a disposizione, relativamente al questionario online condotto su 5mila medici il 4% dei camici bianchi dichiara di aver subito violenza fisica e il 50% aggressioni di carattere verbale. L’80% ritiene gli episodi di violenza prevedibili, mentre tra il 30 e 40% pensa che non si possa fare nulla per contrastarli”.
Secondo Anelli la pellicola mira a far riflettere tutti sullo stato in cui versa la professione, “soprattutto in alcuni ambiti come la continuità assistenziale e i pronto soccorso, e vuole stimolare i decisori a invertire la rotta e avviare una riforma soprattutto delle aree più critiche della professione”.
Le violenze denunciate contro gli operatori sanitari nel 2019 sono circa 1200. In Italia si verificano in media 3 aggressioni al giorno, il numero potrebbe essere anche più alto calcolando gli episodi non denunciati. A farne le spese sono principalmente le donne che essendo le più numerose sono bersaglio di aggressioni nel 68% dei casi. La fascia oraria più a rischio è la notte con il 65% delle aggressioni.