Vivek Ramaswamy, candidato presidenziale repubblicano, ha lasciato intendere che il coinvolgimento americano nella guerra in Ucraina potrebbe essere dovuto al figlio del Presidente Joe Biden, ossia Hunter. “Lo scopo delle forze armate statunitensi è promuovere gli interessi americani, proteggere la patria – ha dichiarando parlando a un evento della campagna elettorale a Council Bluffs. – Non combattere senza meta una guerra casuale che, probabilmente, è figlia di altro”. I commenti di Ramaswamy sono un riferimento a una presunta tangente che coinvolgeva sia Joe Biden che suo figlio. Il Presidente del Comitato di supervisione della Camera, James Comer, ha affermato di essere stato informato da un anonimo, le cui affermazioni non sono confermate, di una soffiata riguardante un pagamento di 5 milioni di dollari da parte di un cittadino straniero a Joe Biden, allora Vicepresidente, e a un membro della famiglia, “relativo allo scambio di denaro per decisioni politiche”.
Smentita della Casa Bianca
I repubblicani in seguito hanno identificato l’altro membro della famiglia come Hunter Biden, che all’epoca era avvocato e membro del consiglio di Burisma, una compagnia energetica ucraina. La Casa Bianca ha negato che il Presidente abbia avuto alcuna partecipazione negli affari di suo figlio. La Russia ha invaso l’Ucraina nell’inverno del 2022, anni dopo che Biden aveva lasciato il consiglio di amministrazione di Burisma. Dall’invasione, l’amministrazione Biden e il Congresso hanno fornito miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina nonostante i sondaggi mostrino che il popolo americano è diviso sull’invio di ulteriori finanziamenti.