Sulle sponde del Mar Rosso la consultazione tra una quarantina di Paesi non porterà alla fine dell’aggressione russa ma segnerà certamente un vantaggio diplomatico per Kyiv.
Sul tavolo, infatti, c’è il piano di 10 punti di Zelensky di cui si era discusso un mese fa a Copenaghen, in piena sceneggiata di Prigozhin verso Mosca. E intorno al tavolo c’è il rappresentante della Cina, mentre la Russia non è stata invitata. Il Cremlino incassa il colpo senza reagire. Putin si deve accontentare del disappunto espresso dal presidente brasiliano Lula per l’assenza di Mosca.
Zelensky invece può giocare la sua partita cercando il consenso almeno sui principi dell’integrità territoriale e del rispetto del diritto internazionale. Molto dipenderà da come il leader ucraino saprà toccare le corde dei partecipanti senza irritarli e, soprattutto, da come la Cina si districherà tra le contraddizioni della sua ambigua posizione.
La presenza del rappresentante di Xi è comunque il primo segnale di un qualche cambiamento nell’atteggiamento di Pechino verso la guerra di Mosca. Nello stile cinese tutto avviene sempre in maniera felpata e senza strappi.
Ma si nota una certa “stanchezza” anche da parte di Xi verso una guerra che gli era stata raccontata come una passeggiata e che invece è diventata un pantano per le truppe di Mosca. La Cina ha finora tratto grandi vantaggi economici dalle difficoltà di Mosca, comprando gas e petrolio a prezzi da saldi di fine stagione.
Ma Xi rischia di pagare prezzi diplomatici e commerciali troppo alti con Paesi, che sulla guerra sono schierati contro “l’amico Putin” a cominciare dagli Stati Uniti per finire a quasi tutta l’Unione europea. Insomma Pechino non farà uno sgarbo al Cremlino ma neanche si farà paralizzare dai legami con Mosca nella gestione già per altri versi difficile con interlocutori strategici per gli interessi cinesi. Di questo dovrebbe approfittare Zelensky per creare un consenso sempre più intorno a Kyiv e fra crescere l’isolamento di Putin. Partita che richiede meno proclami ma più tessitura diplomatica e che il leader ucraino potrebbe giocare meglio se concordasse bene le sue mosse con i suoi veri amici ed alleati.