In settimana l’Istat ha rilasciato gli ultimi dati sullo stato di salute del mercato del lavoro. Cala la disoccupazione generale, ma quella giovanile resta tra le più alte d’Europa.
Se trovare un lavoro è un miraggio per un giovane su cinque, per chi un lavoro già ce l’ha non vuol dire che le incognite sul futuro non manchino.
Il mito del posto fisso e le incognite future
Sulla stabilità di alcune professioni come quelle legali o contabili, milioni di famiglie ci hanno investito su sperando in un futuro sicuro per i propri figli. Sulla sicurezza del posto fisso, vero totem culturale, ci ha girato un film di successo Checco Zalone. Si era però fatto i conti senza l’oste tecnologico come se niente fosse destinato a cambiare, specchio di un Paese che non di innovazione tecnologica campa.
Mentre continuiamo a idealizzare il concetto di “posto fisso” come un traguardo irrinunciabile per una vita al riparo dalle immancabili mareggiate, il mondo del lavoro sta subendo una metamorfosi radicale.
Pensiero critico e creatività
In questo scenario, è essenziale comprendere che la sicurezza del posto fisso ha perso la sua solidità e l’avvento della tecnologia, con le sue intelligenze artificiali, robotica avanzata e automazione, ha dato vita a una nuova era professionale in cui l’interazione tra talento umano e creatività e le macchine è diventata essenziale.
In particolare saranno sempre più pensiero critico e abilità analitiche a dettare la linea di sviluppo principale. Queste competenze ci consentiranno infatti di interpretare e affinare l’output delle tecnologie, trasformandole in uno strumento a servizio dell’umanità, anziché un elemento da temere.
Il segreto del successo
In questo nuovo panorama, si fa spazio la figura dell’apprendista per sempre. Per affrontare le sfide dell’era digitale, l’acquisizione di competenze trasversali e la capacità di apprendere nuovi approcci e strumenti sono le chiavi fondamentali per aprire le porte del futuro.
Per cui per giocare la partita da protagonisti (o quantomeno per non soccombere) sarà indispensabile non smettere mai di formarsi in quella che è diventata non solo materia di studio, ma un vero e proprio stile di vita.