Il mondo degli stupefacenti si arricchisce di sostanze nuove e pericolose, sempre più diffuse e richieste dai giovani. Le sostanze più richieste si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi). Minore è la richiesta di metamfetamina, ecstasy e amfetamina che sono risultati pari o inferiori alle 0,1 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Il consumo di cocaina, registra valori più elevati, maggiori di 20 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, a Pescara, Montichiari, Venezia, Fidenza, Roma, Bologna, Merano.
Il progetto ‘Acque reflue’
Il consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione italiana è realizzata attraverso l’«epidemiologia delle acque reflue», una metodica sviluppata dall’Istituto Negri nel 2005, che analizza i residui metabolici delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue urbane arrivate ai depuratori per stabilire quali e quante sostanze sono utilizzate da tutta la popolazione relativamente ai depuratori oggetto di monitoraggio.
I risultati dell’analisi
Il progetto Acque reflue ha sviluppato una rete di rilevamento che ha incluso 33 città di 20 regioni. L’analisi ha permesso di rilevare anche il consumo di nuove sostanze psicoattive. Lo studio ha evidenziato la presenza di catinoni sintetici, stimolanti del sistema nervoso centrale in grado di riprodurre gli effetti della cocaina, amfetamina o MDMA. Nessun fentanile sintetico è stato rilevato nelle acque reflue, rilevando come i fentanili sintetici siano utilizzati in Italia in misura molto ridotta.
Nuove droghe sul mercato
I catinoni sintetici sono sostanze strutturalmente simili al catinone, una molecola psicoattiva presente in natura nella pianta del Khat. Maggiormente utilizzati a tale scopo sono il mefedrone ed il metilone, fino al 2010, fra i più diffusi sul mercato. I catinoni sintetici sono immessi sul mercato con altra denominazione allo scopo di eludere i controlli (ad. esempio Explosion, Blow, Recharge) o come fertilizzanti per le piante o sali da bagno, accompagnati dalla dicitura “non adatti al consumo umano”.