Il ‘World Heritage Centre’, settore dell’Unesco che ha lo scopo di tutelare i beni naturali e culturali dell’umanità, ha raccomandato alle autorità italiane di inserire la città di Venezia nella lista dei Patrimoni mondiali in pericolo. Secondo l’Unesco, Venezia, tra le città più visitate al mondo, rischierebbe danni incontrastabili. Il Centro del Patrimonio Mondiale ha spiegato: “Il governo italiano faccia di più e più sforzi perché la città rischia un degrado irreversibile”. Per l’Unesco, a mettere a repentaglio la sopravvivenza della laguna sarebbero una serie di problemi come i flussi turistici incontrollati, l’innalzamento del livello del mare, la prevista costruzione di edifici alla periferia della città e l’intenso traffico marittimo (nonostante i divieti Unesco per le navi da crociera più imponenti). L’Unesco, nel precisare che finora sarebbero state adottate poche misure per contrastare i danni provocati, ha spiegato: “Il continuo sviluppo di Venezia, l’impatto del cambiamento climatico e del turismo di massa, minacciano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale del bene”.
Appuntamento a Riad
La raccomandazione di inserire la città di Venezia nella lista dei Patrimoni dell’Unesco in pericolo giunge alle autorità italiane alla vigilia del grande esodo d’agosto e dovrà essere votata dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco durante la Quinta edizione del Forum dei Gestori del Patrimonio Mondiale sul tema ‘Gestire il Patrimonio Mondiale per i prossimi 50 anni’, che si svolgerà a Riad in Arabia Saudita il prossimo settembre. Dopo il 2019, quando a Venezia l’acqua alta toccò livelli record di oltre 180 centimetri provocando centinaia di milioni di euro di danni, fu implementato il Mose come sistema di protezione per l’alta marea ma riguardo a tale soluzione l’organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici ritiene: “È progettato per eventi eccezionali, non per l’inesorabile aumento del livello del mare, legato ai cambiamenti climatici”. “Nel 2021 avevamo già raccomandato l’iscrizione nella lista dei Patrimoni in pericolo” ha rammentato un portavoce delle Nazioni Unite precisando che “senza attendere, le autorità italiane avevano annunciato il divieto di accesso alla laguna per le navi da crociera più grandi e ci avevano detto che per il resto avrebbero seguito le misure prescritte dall’Unesco. Ma due anni dopo, anche se sono stati fatti passi in avanti, i progressi sono insufficienti e troppo lenti rispetto al livello di minaccia per il sito. Le misure prese non vanno con la giusta velocità”.
Turismo di massa poco sostenibile
La città di Venezia, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1987, nei momenti di massima affluenza turistica ospita fino a 120mila visitatori giornalieri contro 50mila abitanti rimasti nel centro cittadino. A riguardo, il portavoce dell’Unesco ha aggiunto: “È un turismo di massa e poco sostenibile, che va a scapito della popolazione. Venezia non deve trasformarsi in un museo a cielo aperto e le autorità locali parlano da anni di introdurre l’obbligo di prenotazione per i turisti, ma per ora non l’hanno fatto”.