Da troppi anni l’Italia non ha una politica estera degna di questo nome.
Non perché i ministri che si sono alternati alla Farnesina non siano state persone capaci. Tutt’altro. Quella che è mancata è stata una visione strategica originale basata su prospettive di medio lungo termine.
Pochi avrebbero scommesso che il Governo di destra-centro avrebbe puntato molto sulla politica internazionale. In genere, il nazionalismo si coniuga con una chiusura difensiva dei propri orizzonti. Date anche alcune divergenze nella maggioranza, si pensava che non sarebbe stato questo il primo cavallo di battaglia dell’Esecutivo.
Invece Giorgia Meloni ha stupito un po’ tutti. E con l’abile lavoro di Tajani agli Esteri e Crosetto alla Difesa sta costruendo una solida trama di politica internazionale.
Ha subito chiarito che la collocazione occidentale dell’Italia era un pilastro irrinunciabile, senza se e senza ma. Ha manifestato fermezza sul sostegno all’Ucraina e col viaggio a Washington ha consolidato le relazioni leali e reciprocamente rispettose con gli Stati Uniti. L’Italia è tornata ad essere un’alleata affidabile e autorevole. Biden si aspetta un atteggiamento saggio e responsabile da Roma nelle prossime scelte, soprattutto quella che riguarderà la Via della Seta. Nel suo prossimo viaggio a Pechino Meloni dovrà vedersela con la complicata diplomazia cinese, forse il passaggio più delicato del suo dinamismo internazionale.
Forte di un ottimo rapporto personale con Ursula von der Leyen e con l’ipotesi di poter giocare un ruolo dopo le prossime elezioni europee Meloni ha sviluppato una fitta rete di rapporti in Europa proprio sul tema delicato dell’immigrazione. L’Italia non è più isolata nell’affrontare questo problema, e qualche risultato concreto si comincia a vedere.
Meloni ha poi puntato molto su un nuovo ruolo del nostro Paese nel Mediterraneo. Il Piano Mattei che prenderà corpo in autunno dovrebbe segnare una svolta storica nei rapporti con Paesi africani rivieraschi e non. Su questo tema Meloni ha raccolto l’interesse di Biden. Dopo i gravissimi errori commessi negli ultimi 20 anni dall’Occidente, l’Italia potrebbe essere la tessitrice di relazioni migliori con questi Paesi anche per evitare che finiscano nell’orbita della Russia o della Cina.
L’Italia all’interno della Nato sta svolgendo un ruolo fondamentale per richiamare l’attenzione dell’Alleanza sul fianco sud che da anni è stato ampiamente trascurato.
La visione che sembra ispirare la rinascente politica estera italiana è piena di ambizioni ed è un’originale declinazione dell’orgoglio italiano.