lunedì, 16 Dicembre, 2024
Esteri

Scoperta tomba, in Gran Bretagna, di guerriera risalente a 2000 anni fa. Aperti nuovi scenari sul ruolo delle donne nelle guerre dell’età del ferro

Esperti internazionali si stanno interrogando sui resti di un antico guerriero. Resti rinvenuti, in una tomba risalente a 2000 anni fa, al largo della costa britannica. Dai primi esami si presume che la persona sepolta possa appartenere al genere femminile. Dal momento della sua scoperta, nel 1999, a Bryher, una delle isole Scilly a sud-ovest della Gran Bretagna continentale, un mistero circonda la figura sepolta risalente all’età del ferro. La tomba conteneva una spada e uno scudo, oggetti tradizionalmente associati alle sepolture maschili, oltre a uno specchio, che era tipicamente sepolto accanto alle donne. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science: Reports dallo smalto dei denti gli esperti hanno dedotto, con una probabilità del 96%, che la persona sepolta fosse di sesso femminile. La tomba, datata dal 100 a.C. al 50 a.C., offre un raro sguardo sull’antica vita britannica, suggerendo la possibilità che le donne potrebbero aver preso parte attiva alle incursioni militari prima che la regina guerriera tribale Boudicca guidasse una feroce rivolta contro la colonizzazione romana di Britannia nel 60 d.C. “I nostri risultati offrono un’entusiasmante opportunità per reinterpretare questa importante sepoltura – ha dichiarato Sarah Stark, biologa scheletrica umana presso Historic England, che ha finanziato lo studio – Forniscono la prova di un ruolo di primo piano per le donne in guerra nell’età del ferro. Sebbene non si possa mai conoscere completamente il simbolismo degli oggetti trovati nelle tombe – ha aggiunto – la combinazione di una spada e uno specchio suggerisce che questa donna avesse uno status elevato all’interno della sua comunità e che potrebbe aver svolto un ruolo di comando nella guerra locale, organizzando o conducendo incursioni su rivali gruppi”. Il corpo era così decomposto che il test del DNA era inconcludente. Durante lo scavo, era visibile solo un contorno scuro dello scheletro nel terreno. La nuova analisi è stata possibile solo grazie alle pionieristiche tecniche di analisi biomolecolare dell’Università della California. “Lo smalto dei denti è la sostanza più dura e durevole nel corpo umano – ha dichiarato Glendon Parker, professore di tossicologia ambientale presso l’Università della California a Davis – Contiene una proteina con collegamenti al cromosoma X o Y, il che significa che può essere utilizzato per determinare il sesso. Questo è utile perché questa proteina sopravvive bene rispetto al DNA”.

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