Dalle colonne del quotidiano ‘La Stampa’ il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha avanzato una proposta che di certo potrebbe soddisfare i genitori, magari un po’ di meno taluni figli ‘allergici’ a questi edifici: tenere le scuole aperte anche durante il periodo estivo, per venire incontro alle necessità delle famiglie di lavoratori e favorire al tempo stesso l’apprendimento degli studenti. Occhio, però, solo su base volontaria. “Stiamo aumentando il tempo scuola sia con i ‘tutor’ sia con Agenda Sud (i cui interventi sono concepiti per superare il divario territoriale tra Nord e Sud Italia, garantendo pari opportunità d’istruzione agli studenti di tutto il Paese, ndr). E ci mettiamo dei soldi – le parole del Ministro -, stiamo già lavorando per aiutare famiglie che giustamente chiedono sostegno”. L’idea di Valditara è quella di garantire, per i ragazzi che appartengono a delle famiglie di lavoratori, la possibilità di potenziare le loro competenze, facendo in modo che nella maggior parte delle scuole, anche in piena estate, ci siano spazi di approfondimento, di studio, di formazione. Quindi le scuole estive, con un programma di studio su base volontaria, potrebbero aiutare gli studenti a recuperare le lacune educative, a consolidare le competenze acquisite durante l’anno scolastico e a promuovere l’arricchimento scolastico.
Scuole elementari e medie
Il ministro ha poi spiegato che hanno sviluppato o stanno sviluppando attività in estate scuole che si trovano per il 54 per cento al Sud, per il 7 per cento in Abruzzo, Molise e Sardegna, e per il 39 per cento al Centro-Nord. Ma chiaramente, per venire incontro alle nuove esigenze “dovremo concentrarci di più sulle scuole elementari e medie, perché è in quella fascia d’età che bisogna sostenere maggiormente le famiglie. Ma i progetti ci sono già, e sono i più diversi: si fa orientamento, anche per le materie Stem (Scienza, tecnologia, informatica e matematica, ndr), ci sono percorsi di potenziamento delle competenze di base, poi lingue, laboratori, digitale, sport, arte, cittadinanza”, le sue parole. Un pensiero Valditara lo ha poi rivolto a una scuola chiamata a tenere conto dei bisogni degli alunni: “Deve essere costruita a misura di studente, come un abito ritagliato su di lui. I ragazzi vanno accompagnati da figure specifiche, aiutati se hanno fragilità e stimolati nei punti di forza”.
Stato al fianco dei docenti
Il capo del dicastero di viale Trastevere ha poi affermato, in un messaggio inviato in occasione della giornata di studio ‘MIM – MUR e Sindacato alla sfida del Pnrr’, che lo Stato è al fianco dei professori, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale Ata. “Non deve mai essere messo in discussione il ruolo centrale del docente, che deve governare le nuove tecnologie. La scuola deve essere comunità umana, con al centro il rapporto interpersonale tra insegnante e studente”.