“Sono contento, temevo di trascorrere altri 14 mesi in carcere. Ora voglio tornare il prima possibile in Italia. Voglio abbracciare Bologna”. Parole, quelle dette da Patrick Zaki all’uscita del penitenziario di Mansura, in Egitto, da uomo ufficialmente libero dopo essere stato graziato mercoledì dal Presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi che ha annullato la condanna a tre anni di galera per false notizie e destabilizzazione della sicurezza nazionale. Sùbito dopo essere stato rilasciato, il ricercatore dell’Università di Bologna ha abbracciato i genitori George e Hala, la compagna Reny e la sorella Marise. Ad attenderlo anche un nutrito gruppo di giornalisti. “Voglio tornare a lavorare con i miei colleghi all’Università di Bologna”, ha poi aggiunto, per poi passare ai ringraziamenti verso chi, negli ultimi 3 anni, si è interessato alla sua vicenda processuale conclusasi con la sua scarcerazione.
La domanda ora è la seguente? Quando Zaki riuscirà ad atterrare in Italia? Il suo arrivo nel BelPaese era previsto già per la giornata di giovedì, ma alcune faccende burocratiche hanno rallentato il tutto. Comunque, entro sabato al massimo riuscirà nel suo intento. E il capoluogo emiliano è pronto a una grande festa: “Merita una festa di laurea che sarà una festa di tutta l’Università, di tutta la città e di tutto il Paese, il commento del Prorettore Federico Condello.
Nessun baratto con il caso Regeni
‘Graziato’ Zaki, ci saranno sviluppi ora su Giulio Regeni? Per il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da Radio 24, “continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”. Il vicepremier però non vuole sentire parlare di baratto o trattativa sottobanco per arrivare al lieto fine per il ricercatore: “Questo governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere, poi si può dire ciò che si vuole. Siamo persone serie”. Sul tema Regeni è intervenuta anche la Segretaria del Partito democratico Elly Schlein: “Continueremo a lottare per avere piena verità e giustizia su quanto accaduto a Giulio, che è stato torturato e ucciso”.
“Al Sisi sempre attento e disponibile”
Ancora soddisfatta per il risultato portato a termine dal suo governo, Giorgia Meloni: “Fin dal mio primo incontro con il Presidente egiziano Al Sisi non ho mai smesso di porre la questione. E da lui ho sempre riscontrato attenzione e disponibilità”, ha detto il Presidente del Consiglio che ha voluto ringraziare intelligente e diplomatici italiani ed egiziani “che non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata”. Meloni si è anche presa le congratulazioni di Matteo Renzi (“La grazia a Patrick Zaki è una bellissima notizia”) e di Carlo Calenda (“Bisogna riconoscere i successi degli avversari, questo aiuta a essere credibili quando poi si fanno delle critiche costruttive”). Sulla questione è intervenuta anche l’Ue tramite una nota: “L’Unione europea e i suoi Stati membri si sono impegnati in questo caso, da quando Zaki è stato arrestato. La grazia rappresenta quindi uno sviluppo positivo per le nostri relazioni con l’Egitto”.