Investendo si cresce, pertanto siamo favorevoli agli investimenti, allo sviluppo del Paese e alle infrastrutture. Lo sviluppo delle imprese è lo sviluppo del Paese e su questo si deve puntare. Se la spesa è improduttiva e fine a se stessa, aumenta il debito, aumenta lo spread e, di conseguenza, i problemi per tutta l’Italia, imprese e cittadini. E quando parlo di spesa improduttiva il riferimento è al reddito di cittadinanza, basti pensare a quanto reddito da lavoro si potrebbe creare con i 5,6 miliardi di euro impegnati nel 2019 per il reddito di cittadinanza.
Il Paese è ancora in piena crisi economica, non possiamo permetterci di “regalare” risorse quando il cuneo fiscale è pari al 47,9%, 12 punti più della media OCSE.
Sicuramente è stato dato un segnale dal Governo con la riduzione delle aliquote INAIL, una storica battaglia sostenuta da Confartigianato, ma lo shock fiscale proclamato ad inizio legislatura è ancora lontano. Pertanto bisogna intervenire, già dalla prossima manovra fiscale, per abbassare la pressione fiscale e la tassazione sul lavoro, per rilanciare di conseguenza il tessuto imprenditoriale del Paese.
La prossima manovra economica sarà il banco di prova delle reali intenzioni del Governo. Dopo una prima serie di interventi a sostegno della povertà e dei cittadini travolti dalla crisi economica di questi anni, l’Italia ha bisogno di una scossa importante per rilanciare l’economia, le piccole e medie imprese e la fiducia di investitori e mercati esteri.