Gli invalidi civili italiani si sono dati appuntamento questa mattina in Piazza Montecitorio a Roma per manifestare contro il mancato adeguamento della pensione di inabilità civile e dell’assegno di invalidità civile agli standard europei.
Un modo per portare ai massimi livelli la loro protesta ma anche per avere l’opportunità di essere ascoltati in delegazione dal Presidente della Camera, Roberto Fico, o da un suo delegato.
Del resto l’organizzatrice del presidio, Isabella Dattile, da noi intervistata nei giorni scorsi, ha ammesso che la mobilitazione “è solo il primo passo” e che gli invalidi civili non si fermeranno davanti a nulla per difendere la loro dignità.
La questione, a dir il vero, già nei giorni scorsi è già approdata sui tavoli istituzionali, grazie ad una interrogazione a risposta immediata in XII Commissione presentata dall’ex ministra delle disabilità e della famiglia, Alessandra Locatelli che ha chiesto di sapere se e quali iniziative di competenza il Ministro del lavoro e delle politiche sociali intendesse adottare “al fine di aumentare gli importi della pensione di inabilità civile e dell’assegno di invalidità civile”.
Secondo le stime dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane nel nostro Paese sono più di quattro milioni le persone con disabilità per una percentuale pari al 7,2 per cento della popolazione. “C’è ancora molto da fare – ha scritto l’esponente della Lega – per assicurare la piena inclusione di queste persone nel tessuto sociale, nel rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con legge 2 marzo 2009, n. 18”. In particolare “i servizi necessari per consentire alle persone con disabilità di svolgere le normali attività quotidiane hanno un costo molto elevato (il cd. “prezzo della disabilità”)”.
Ora il Governo gialloverde – di cui la Locatelli faceva parte – aveva annunciato una serie di importanti provvedimenti finalizzati ad aumentare il livello di autosufficienza delle persone con disabilità, tra i quali vi era anche quello relativo all’aumento della pensione di inabilità civile e dell’assegno di invalidità civile. L’importo di queste prestazioni, pari a 285,66 euro, è, infatti, assolutamente insufficiente ad adempiere in concreto alla funzione assistenziale attribuita dal legislatore, senonché le promesse sono rimaste lettera morta.
La risposta dell’Esecutivo, affidata alla sottosegretaria Francesca Puglisi – che ha ribadito che il governo “è sicuramente consapevole del fatto che le misure attualmente in vigore, possano essere ancora perfezionate per assicurare alle persone con disabilità una condizione di autosufficienza” e che “sul piano tecnico la via migliore dovrebbe essere quella di ipotizzare una rivisitazione di carattere generale del sistema, in favore di una valutazione multidimensionale ed una progettazione personalizzata” – non ha soddisfatto l’ex ministra che l’ha bocciata, giudicandola “fuorviante”. “L’assenza di una figura specifica per i temi della disabilità all’interno dell’attuale compagine di Governo – ha concluso – sottolinea che agli annunci fatti finora dalla nuova maggioranza rispetto a tali problematiche non sono seguite misure concrete”. Non ci resta che attendere le prossime ore per verificare se la protesta degli invalidi civili avrà sortito qualche effetto…