Lo scorso giovedì 6 luglio, alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare il Decreto “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”.
Nel comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi, a seguito del Cdm, si legge: “Al fine di promuovere l’immigrazione legale, il decreto incrementa le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro ed estende le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti. Con un unico atto, si definiscono i criteri dei flussi e si provvede alla programmazione delle quote massime d’ingresso dei lavoratori stranieri per ciascun anno del triennio 2023-2025, ponendo fine all’uso dei provvedimenti transitori”.
Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in merito alle misure contenute nel Decreto ha affermato: “Con il decreto flussi approvato dal Consiglio dei ministri, il Governo Meloni dimostra di lavorare per promuovere un’immigrazione legale, che può essere favorita solo con regole certe che possano contrastare quella illegale. In questo campo, dopo anni in cui i flussi erano approvati dopo gli ingressi, l’Italia torna a programmare per dare risposte al mondo delle imprese che chiede manodopera, soprattutto nel comparto dell’agricoltura e allo stesso tempo per fronteggiare l’odioso fenomeno della tratta di esseri umani da parte di scafisti senza scrupoli che in questo modo concedono braccia ai caporali che sfruttano chi arriva in Italia”.
Riguardo ai fabbisogni delle realtà produttive del Paese, Francesco Lollobrigida ha dichiarato: “Vogliamo mettere fine alla sbagliata consuetudine dell’uso dei provvedimenti transitori, dando seguito all’analisi dei fabbisogni delle realtà produttive emersi dal confronto con le associazioni datoriali e sindacali. Il nostro obiettivo è ridurre il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro, messo in ginocchio anche da scellerati provvedimenti come il reddito di cittadinanza, in modo coerente con la capacità di accoglienza e d’inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali. Inoltre, per l’agricoltura sono previste specifiche quote per i lavoratori che provengono da quegli Stati che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare. Il Governo Meloni lavora, infine, per accordi che prevedano processi di formazione per chi arriva in Italia”.