domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Poche nascite, boom di ultracentenari e giovani in difficoltà

Il ‘Rapporto annuale 2023’ dell’Istat fotografa il Paese

Il BelPaese gode di uno stato di salute accettabile considerando il fatto che è reduce dalla pandemia. Non mancano comunque le problematiche. Partiamo dai segnali positivi che sono attesi nel prossimo biennio dal lato del mercato del lavoro: l’occupazione mostrerà una crescita in linea con quella del Pil, con un aumento in termini di Ula (unità di misura che rappresenta il numero medio mensile di dipendenti occupati a tempo pieno nell’impresa) pari rispettivamente a +1,2 per cento nel 2023 e +1 per cento nel 2024. Al miglioramento dell’occupazione si dovrebbe associarsi una riduzione del tasso di disoccupazione.

Problemi giovanili

Preoccupa la difficoltà dei giovani tra problemi di studio e lavorativi. In pratica quasi un quinto di questa categoria tra i 15 e i 29 anni non frequenta le scuole, non svolge alcuna attività e non è inserito in percorsi di formazione. Il tasso italiano di Neet (Not engaged in education, employment or training) è di oltre 7 punti percentuali superiore a quello medio europeo e, nell’Unione europea, secondo solo alla Romania. Il fenomeno interessa in misura maggiore le ragazze (20,5 per cento) e, soprattutto, i residenti nelle regioni del Mezzogiorno (27,9 per cento) e gli stranieri, che presentano un tasso (28,8 per cento) superiore a quello degli italiani di quasi 11 punti percentuali.
Culle vuote

Preoccupa, e non poco, la presenza sempre minore di neonati: nei primi quattro mesi di quest’anno le nascite (118mila) sono state l’1,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 e il 10,7% in meno rispetto all’analogo periodo del 2019. Il 2022 si era già contraddistinto per un nuovo record del minimo di nascite (393mila, per la prima volta dall’Unità d’Italia sotto le 400mila) e per l’elevato numero di decessi (713mila). Nonostante ciò, il numero stimato di ultracentenari raggiunge il suo più alto livello storico, sfiorando, al 1° gennaio 2023, la soglia delle 22 mila unità, oltre duemila in più rispetto all’anno precedente. Si tratta in grande maggioranza di donne, con percentuali superiori all’80 per cento dal 2000 a oggi. Nel 2041 la popolazione ultraottantenne supererà i 6 milioni; quella degli ultranovantenni arriverà addirittura a 1,4 milioni.

Dal lato economico, secondo l’Istituto di statistica nonostante “l’attenuarsi della fase più critica della crisi energetica, nel primo trimestre 2023, l’andamento dell’inflazione condizionerà l’evoluzione dei consumi e dei salari reali nel prossimo futuro”.

Dal punto di vista delle presenze in Italia, al 31 dicembre 2022 la popolazione residente ammonta a 58.850.717 unità (-179.416 rispetto all’inizio dello stesso anno, -3,0 per mille). L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell’8,6%, sostanzialmente in linea con l’anno precedente.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Lezioni a distanza, oltre il 54% ne soffre “molto” la mancanza

Redazione

ASPI per l’inclusione lavorativa di giovani con disabilità

Lorenzo Romeo

Si muore quando si esce dal carcere

Sandro Libianchi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.