domenica, 23 Febbraio, 2025
Ambiente

Costantini (Cna): ambiente, ruolo sociale ed Europa i nostri obiettivi. Il card. Zuppi: serve carisma nella piccola impresa

Un futuro con poche culle e cambiamenti climatici è lo scenario peggiore per le imprese. A sostenerlo è la Confederazione nazionale degli artigiani che analizza i problemi durante l’all’assemblea regionale di Cna Emilia Romagna, con molte personalità del mondo imprenditoriale, della politica e religiose come il cardinale Zuppi presidente della Cei. A fare il punto della situazione, dei problemi e possibili soluzioni è il presidente nazionale della Confederazione, Dario Costantini. Tra i temi il ruolo sociale dell’impresa e le relazioni con l’Europa: “Abbiamo intensificato il rapporto con l’Europa”, ha sottolineato Costantini, la Cna è una confederazione fondamentalmente europeista. All’assemblea nazionale a Taormina, infatti, abbiamo firmato un patto dove, con le altre organizzazioni continentali dell’artigianato e delle Pmi, ci impegniamo nella transizione ecologica, nella promozione della formazione e dello sviluppo di nuove competenze, così come nella cooperazione a livello di Unione Europea e nel bacino del Mediterraneo”.

Ambiente e incentivi

“I bonus per la riqualificazione energetica degli immobili”, ha rilevato Costantini, “hanno sostenuto la ripresa economica, oltre che non fare emettere due tonnellate di Co2 e risparmiare 1,6 miliardi di metri cubi di gas. Questo mercato ha, inoltre, trainato la ripresa economica, raddoppiando il suo valore fino a 50 miliardi dai 25 del 2019. E andrebbero, quindi, ripensati e non come si è fatto cassati. Comunque, non si può dimenticare la questione dei crediti incagliati che va risolta al più presto e una volta per tutte, in quanto le imprese si sono limitate ad applicare una legge dello Stato e non possono patire conseguenze che lo stesso Stato non aveva eventualmente previste”. A proposito di transizione energetica, Costantini ha rilanciato la proposta della Cna di favorire l’autoproduzione di energia attraverso l’installazione sui capannoni di impianti fotovoltaici. “Duecentomila piccole imprese sono pronte ad agire”, ha indicato il leader degli artigiani, “se fosse concesso un credito d’imposta pari al 50 per cento dell’investimento. E con una dotazione di 2,5 miliardi in tre anni i benefici sarebbero tanti: si va da una nuova potenza pari a un terzo dell’intera capacità italiana alla riduzione dei consumi di gas par due miliardi di metri cubi annui, al taglio di due terzi del costo delle bollette delle imprese, che porterebbe a una forte crescita della competitività del sistema Paese”.

Solidali e disponibili

“La nostra Confederazione”, ha ricordato Costantini, “è sempre vicina agli imprenditori e alle imprese, soprattutto quando sono in difficoltà. Così ribadiamo la nostra vicinanza ai territori e alle imprese della regione devastati dalla recente alluvione. Ribadiamo inoltre al commissario straordinario, generale Figliuolo, la nostra disponibilità a cooperare per un rapido ritorno alla normalità”.
Costantini a conclusione del suo intervento lancia un appello al governo: “Bisogna ridurre la tassazione sulle imprese e prevedere più sostegni, investimenti e aiuti”.

Pensare un futuro diverso

Al ruolo sociale dell’impresa si è richiamato anche il presidente Cna Emilia-Romagna, Paolo Cavini. “Dobbiamo pensare un futuro diverso. È tempo mettere al centro la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese, sapendo che la ricerca di un nuovo futuro richiede impegno e coraggio”, ha affermato in apertura dell’iniziativa, denominata “Rigenerare il futuro: l’urgenza di andare oltre”.

Presenti e relatori

L’assemblea regionale è stata un momento fondamentale per la Confederazione per ripensare a quali sono le direzioni verso cui andare, i binari entro cui strutturare la propria azione di rappresentanza. Oltre a Costantini e Cavini, sono intervenuti anche la scrittrice, fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison; il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini; l’assessore regionale Vincenzo Colla; il presidente della Cei, cardinal Matteo Maria Zuppi.

Rendere sicuro il territorio

Necessario il riferimento all’incontro del Patto per il lavoro e il Clima tenutosi in mattinata: “Al generale Figliuolo abbiamo chiesto di intervenire in modo rapido. Abbiamo un territorio molto danneggiato e dobbiamo renderlo sicuro, perché qui operano circa 130mile imprese, di cui un terzo artigiane, e danno lavoro a oltre 442mila persone”, ha ribadito Cavini. I pilastri del cambiamento di Cna sono rivolti alla creazione di una società più giusta: l’impresa deve creare valore per l’intera comunità, il rispetto della dignità delle persone deve essere al centro dell’azione imprenditoriale. E, ancora, “è necessario tutelare il benessere e salute delle persone, attrarre i talenti e le competenze, contribuire alla transazione ecologica e alla rigenerazione urbana, tutelare il pianeta puntando su energie rinnovabili, comunità energetiche e riuso di materie prime”.

Piccola impresa e carisma

“La piccola impresa e l’artigianato richiedono coinvolgimento di capacità e di carisma, per dirla in termine teologico” secondo il cardinal Zuppi, “Nelle piccole imprese c’è un coinvolgimento relazionale indispensabile e che manca quando ci si deve confrontare con delle multinazionali. La tentazione di rigenerarsi rubacchiando qualche formula, magari speculativa, non è un piano che sa davvero guardare al futuro. Ci deve essere invece un coinvolgimento personale, se manca è speculazione. La rigenerazione è molto più faticosa che buttare via e riprendere e fare un’altra cosa, ma credo che questo sforzo possa salvare le piccole imprese, perché sono i piccoli che fanno le cose grandi, come i grandi non sanno fare. Quando uno rigenera? Quando c’è passione e creatività. Il verbo “rigenerare” coinvolge il nostro sguardo per il futuro e in questa assemblea si parla di ‘urgenza’. Infatti ci sono dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. L’urgenza è quella di costruire. Andare oltre: anche quando non conviene la passione spinge ad andare oltre e accettare le nuove sfide. Il vero rischio, infatti, è restare dove si è”.

La sinergia con Figliuolo

“L’Emilia-Romagna è caratterizzata da una morfologia economica fatta per il 95% da piccole imprese e l’identità di questa regione non è mai stata solo Pil, ma soprattutto il valore aggiunto fatto dalla sua comunità e da una impresa che ha un ruolo sociale. L’impresa, però, ha bisogno di una comunità che sia in grado di prendersi cura delle fragilità e che sia democratica”, così l’assessore Colla. “Abbiamo un problema di disuguaglianza e precarietà, abbiamo il problema di un mondo diviso in due, un primo mondo e quello più povero. Purtroppo questa realtà è anche a casa nostra. Invece abbiamo bisogno di una cultura nuova che promuova una società aperta e orizzontale disponibile a capire i cambiamenti e che favorisca la partecipazione democratica”.

L’assessore Vincenzo Colla ha commentato anche l’incontro con il generale Figliuolo commissario straordinario per la ricostruzione delle zone alluvionate: “Dobbiamo avere risposte il prima possibile, così come abbiamo bisogno di risorse. Serve qualcuno che si dedichi insieme a noi a trovare soluzioni concrete. Oggi abbiamo consegnato una mappatura, una ricognizione con le opere che sono necessarie”, l’obiettivo è quello di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori e di intervento per rimettere i territori in sicurezza e fare ripartire le imprese”.

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Redazione

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