“Spesa per Tutti”, il progetto nato nel 2016 dall’accordo di collaborazione tra Regione Toscana, Banco Alimentare Toscana ODV e Conferenza Episcopale Caritas Toscana si pone come obiettivo quello di aiutare le famiglie in difficoltà a reperire generi alimentari, diffondendo una cultura volta a combattere lo spreco del cibo sostenendo un uso consapevole dei prodotti – anche attraverso percorsi di educazione alimentare. La Regione Toscana, oltre a finanziare ogni anno il progetto con un contributo di 150.000 euro destinato a Caritas Toscana, svolge l’attività di coordinamento generale, di verifica dei tempi e delle modalità di attuazione. Caritas Toscana, a sua volta, acquista dalla grande distribuzione i generi alimentari, provvede a individuare i cittadini da coinvolgere che abbiano un reddito lordo annuo inferiore ai 20.000 euro (eventualmente incrementato di 5 mila euro per ogni familiare a carico), garantendo la più ampia copertura del territorio regionale con priorità di accesso a famiglie con minori, numerose e con presenza di disabili, e provvedendo alla distribuzione di olio, latte, tonno e legumi gestendo un’equa ripartizione dei beni in termini di qualità e quantità. Al Banco Alimentare della Toscana, invece, il compito di gestire la logistica e lo stoccaggio dei beni. “La convenzione attivata con i soggetti del terzo settore e della grande distribuzione consente l’attivazione di una rete solidale per far arrivare un aiuto concreto a migliaia di famiglie toscane”, ha detto l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli intervenendo alla presentazione. “Si tratta di un progetto virtuoso e ancora più importante in questa fase economica, in cui le povertà continuano a crescere e i rincari a colpire più duramente sui poveri. Ogni anno si riescono a distribuire circa 20mila pacchi di generi alimentari, dando così sollievo a persone fragili e in condizioni di difficoltà economica. Il nostro obiettivo è farlo mettendo in rete le istituzioni, gli enti locali e i soggetti presenti sul territorio, anche per dare risposte ulteriori a quella che riguarda il bisogno alimentare. È per questo che l’azione solidale deve essere anche strettamente connessa con quella dei servizi sociali territoriali, affinché si possano costruire percorsi di supporto per il superamento delle situazioni di difficoltà”, ha aggiunto.