giovedì, 19 Dicembre, 2024
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Fotovoltaico sul 30% dei tetti copre il 100% dei consumi residenziali

In aprile in Italia si è registrato un calo dei consumi elettrici, sia privati sia industriali, del 4,3%. Le ragioni possono esser tante, da un uso ridotto della luce nella stagione primaverile, all’aumento dei prezzi o, ci piace pensare, come conseguenza delle tante campagne di sensibilizzazione verso un uso più consapevole dell’energia elettrica per salvare il Pianeta. A conforto di quest’ultima ipotesi anche l’aumento considerevole del ricorso a fonti alternative, in particolare del fotovoltaico che cresce del 9,3% rispetto ad aprile 2022. Attualmente le fonti energetiche rinnovabili hanno coperto il 36,5% del fabbisogno totale nazionale, con un aumento dello 0,5% rispetto al precedente aggiornamento di marzo 2023. L’energia solare fotovoltaica resta, dunque, la principale fonte di energie rinnovabili nel nostro Paese, confermandosi una delle risorse più promettenti per il futuro energetico italiano.

In Italia 1.490 km2 di tetti

Un nuovo studio condotto da ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha evidenziato che sfruttando anche solo il 30% della superficie totale dei tetti degli edifici utilizzati per scopi abitativi nel Paese si potrebbe coprire l’intero consumo di energia elettrica del settore residenziale.

Questa scoperta apre la strada a una significativa transizione verso una produzione energetica sostenibile ed ecologicamente responsabile.

Secondo il report, infatti, in Italia sono presenti oltre 12 milioni di edifici utilizzati per scopi residenziali, con una superficie totale dei tetti di circa 1.490 km2. Tuttavia, solo il 30% di questa area (circa 450 km2) sarebbe idonea per l’installazione di pannelli fotovoltaici adeguati. Sfruttando completamente questa superficie ideale, l’Italia potrebbe generare oltre 79.000 GWh di energia elettrica, con una potenza totale installata di 72 GW. Questa quantità di energia sarebbe sufficiente a coprire il consumo energetico elettrico del settore residenziale, che si attesta a una media annuale di circa 65.500 GWh. Ciò significa che, con una copertura parziale, l’Italia potrebbe comunque raggiungere gli obiettivi di energia solare entro il 2030 senza dover ulteriormente utilizzare suoli aggiuntivi.

Entro il 2050 il fotovoltaico potrebbe arrivare a soddisfare il 50% dei consumi

Sebbene l’energia solare sui tetti degli edifici residenziali rappresenti un grande potenziale, le prospettive future dipendono da vari fattori, tra cui l’implementazione di politiche sostenibili e la riduzione delle complessità amministrative. Secondo l’Enea entro il 2050 la produzione di energia elettrica da fotovoltaico potrebbe coprire circa il 40% del fabbisogno energetico nazionale, ma con significative variazioni regionali.

Nella regione Nord-ovest, ad esempio, sarebbe possibile generare oltre 5.500 GWh di energia elettrica, fornendo fino al 50% del fabbisogno, nel Nord-est questa percentuale potrebbe superare il 50%, con una produzione totale di 7100 GWh. Al contrario, nel Centro, la copertura scenderebbe a circa il 40%, mentre nel Sud e nelle Isole raggiungerebbe percentuali via via più basse.

Problemi tecnici, ma soprattutto impedimenti burocratici

Sussistono, però, alcune difficoltà da affrontare prima di poter raggiungere questi obiettivi, come il fatto che l’energia solare sia una fonte intermittente, poiché dipende dalle condizioni meteo, oppure la difficoltà a trovare soluzioni di stoccaggio efficienti per garantire una fornitura continua di energia.
A ciò si aggiungano le complessità amministrative che ostacolano l’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici. Sebbene sia stata introdotta una normativa per ridurre la burocrazia e promuovere nuovi impianti, è ancora necessario un maggiore impegno per semplificare i processi e rendere l’energia solare più accessibile a tutti.

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