lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Troppe molestie sulle donne nei mezzi di trasporto

Negli ultimi anni, sempre più donne si sono trovate a vivere un senso di insicurezza e paura durante i loro spostamenti quotidiani con i mezzi pubblici. Per affrontare questo problema diffuso, ma spesso sottovalutato, è stata lanciata la campagna “Mezzi per tutte”, ideata da Roadto50% e NextStop per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle molestie e le violenze che le donne possono subire mentre utilizzano bus e metro, promuovendo soluzioni concrete per rendere gli spostamenti più sicuri.

La campagna è partita inizialmente a Roma e Milano, selezionate come città pilota, con l’intenzione di estendersi successivamente a livello nazionale e coinvolgere anche altre città europee come Germania e in Spagna. Per monitorare il livello di difficoltà avvertito dalle utenti dei trasporti pubblici è stato creato un sondaggio consultabile sul sito web della campagna che, attraverso domande mirate, cerca di identificare le situazioni in cui le donne si sentono più a rischio, come in metropolitana negli orari notturni.

Le molestie più frequenti si concretizzano quando una persona si avvicina a un’altra basandosi sul suo genere e si manifesta attraverso osservazioni volgari, commenti, insulti, insinuazioni, stalking, contatti fisici indesiderati e esposizione indecente. È importante sottolineare che queste molestie possono essere l’inizio di crimini più gravi come lo stupro, l’assalto e l’omicidio.

Mezzi per tutte propone diverse soluzioni per migliorare la situazione attuale, suggerisce una maggiore illuminazione e il decoro pubblico nelle fermate isolate, individuate attraverso il sondaggio e anche la presenza di guardie giurate nei sotterranei e nelle gallerie delle stazioni metro, soprattutto nelle ore notturne, sottolineando la necessità di avere personale armato e addestrato a bordo degli autobus e dei treni.

Oltre a queste proposte sono state avanzate altre soluzioni per garantire spostamenti sicuri per tutti, come la creazione di fermate con pannelli di plexiglas trasparenti per permettere la visibilità da ogni lato, l’implementazione di un’app per segnalare il livello di sicurezza dei mezzi pubblici, l’indicazione di numeri di emergenza utili attraverso stickers da collocare nelle stazioni della metropolitana e dei treni, nonché l’introduzione di un QR code per denunciare direttamente eventuali molestie.

Attualmente, non esiste una banca dati completa sulle denunce di molestie delle viaggiatrici nelle principali aziende di trasporto pubblico italiane. Tuttavia le statistiche del 2018 dell’Istat rivelano che il 75% delle donne ha subito molestie verbali o fisiche, pedinamenti o esibizionismo almeno una volta nella propria vita e nel 27,9% dei casi queste molestie si sono verificate proprio sui mezzi di trasporto pubblico.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Lo faremo ragioniere

Tommaso Marvasi

Riforma Cartabia. Prescrizione si o no? Tanto rumore per nulla?

Gian Luca Rabitti*

A Genova 100donnevestitedirosso. No alla violenza

Angelica Bianco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.