Il prestigioso torneo di tennis francese Roland-Garros, nome ufficiale French Open, il secondo dei quattro appuntamenti del Gran Slam, si è trasformato in una occasione per parlare di transizione ecologica e politiche aziendali sostenibili. A cogliere l’opportunità di una così grande vetrina per affrontare questi temi e dare il buon esempio, per il nono anno consecutivo è stata la Lavazza, leader mondiale della torrefazione e sponsor ufficiale della manifestazione.
Alla competizione sportiva sono stati presentati gli ultimi risultati raggiunti attraverso l’impegno ambientale e sociale dal bilancio di sostenibilità del 2022. Cinque i principali obiettivi raggiunti: il 98% del caffè del Gruppo è prodotto con energia rinnovabile; 25 mln di euro sono stati gli investimenti dedicati alla Roadmap del packaging sostenibile al 2022; il 66% del packaging dell’intero portfolio prodotti del Gruppo è già riciclabile con un obiettivo del 100% al 2025; più dell’89% dei rifiuti generati dagli stabilimenti produttivi viene recuperato e riciclato; il 97% degli scarti vegetali derivanti dalla lavorazione del caffè degli stabilimenti italiani viene trasformato in fertilizzante.
Risultati davvero significativi che hanno richiesto una trasformazione durata anni. Dal 2004 il Gruppo, attraverso la propria Fondazione, ha iniziato a strutturare il suo impegno nel coniugare sostenibilità sociale, ambientale ed economica, dimostrando che possono essere connubi fattibili e altamente produttivi.
È partito dal supporto alle comunità produttrici di caffè, attraverso progetti misurabili di cui oggi beneficiano oltre 180.000 coltivatori di caffè grazie agli attuali 33 progetti in essere in 21 Paesi e 3 continenti. Attraverso la collaborazione con i diversi attori del territorio, la Fondazione si è posta l’obiettivo di migliorare la resa produttiva e la qualità del caffè, promuovere l’imprenditorialità dei produttori e migliorare le loro condizioni di vita, valorizzando al contempo il lavoro delle donne e coinvolgendo le nuove generazioni.
In particolare, nel 2018 il Gruppo ha avviato a Cuba un programma di sviluppo sostenibile in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura di Cuba, GAF (Grupo Empresarial Agroforestal) e AICEC Torino (Agenzia di Interscambio Culturale ed Economico con Cuba) con un duplice obiettivo: ripristinare la coltivazione del caffè nel Paese, drasticamente ridotta a causa dello sfruttamento e della deforestazione tra ‘800 e ‘900, contribuendo al programma di riforestazione in atto; riportare la qualità del caffè verde cubano ai livelli di eccellenza che lo hanno reso noto in tutto il mondo, creando valore condiviso lungo la filiera, a cominciare dal miglioramento delle condizioni socio-economiche delle comunità locali produttrici di caffè, con una particolare attenzione alle donne e ai giovani.
In un contesto ambientale e sociale articolato come quello cubano, anche l’innovazione tecnologica ha avuto un ruolo centrale anche nel supportare i contadini a fronteggiare l’impatto del cambiamento climatico su una cultura particolarmente vulnerabile come quella della pianta del caffè. Una serie di supporti tecnologici portati dal progetto della Fondazione monitorano costantemente le condizioni delle piantagioni, dalla temperatura dell’aria agli accumuli di pioggia, dalla velocità e direzione del vento all’umidità del suolo, aiutando i contadini ad adottare in tempi rapidi le pratiche agricole più opportune per salvaguardare la produzione di caffè.