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GIORGIA MELONI PREMIER

Meloni a Parigi. Non solo Expo

lunedì, 19 Giugno 2023
1 minuto di lettura

Dopo mesi di incomprensioni e timide aperture sarà l’occasione informale per gettare le basi di un’ intesa tra Meloni e Macron? E’ quello che sperano entrambi, anche se ufficialmente non lo dicono. Mai come adesso Francia e Italia hanno bisogno di essere dalla stessa parte. Almeno su tre dossier: l’emigrazione, la riforma del patto di stabilità e la crisi in Tunisia. Ma sullo sfondo rimangono anche le manovre in vista di ciò che succederà a Giugno 2024 dopo le elezioni europee: Renew Europe guidata da Macron avrà un ruolo cruciale per spostare gli equilibri nel Parlamento europeo per i quali sta lavorando da tempo Meloni.

Il sostegno alla candidatura di Roma per l’Expo 2030 è il motivo della visita del Presidente del Consiglio, insieme al sindaco di Roma Gualtieri e al Presidente della Regione Lazio Rocca. I tre dovranno illustrare il progetto italiano e cercare di battere il concorrente più agguerrito, l’Arabia Saudita per la quale si sta spendendo in prima persona il principe ereditario Mohammed bin Salman.

Su un incontro  Meloni. Macron le due diplomazie non si sbilanciano. Non è previsto ma neanche  viene escluso. A volte sono proprio i faccia a faccia informali quelli che portano a qualche risultato concreto.

Interessi convergenti

Roma e Parigi hanno idee comuni su una riforma del Patto di stabilità che sia meno improntato alle fallimentari regole astratte del passato che hanno comportato un’austerità fine a se stessa e una compressione dello sviluppo. Su questo tema, il tradizionale asse preferenziale che unisce Francia e Germania è in crisi da tempo. Come avvenne per l’avvio del Next Generation Eu  solo una forte intesa Roma e Parigi potrebbe segnare una svolta e indurre il cancelliere Scholz a resistere alle pressioni dei liberali  alle solite sirene dei Paesi rigoristi.

Tunisia, migranti e Le Pen

Meloni e Macron devono poi gestire il dossier della Tunisia. L’Italia è in prima linea per convincere il Fondo Monetario a concedere il prestito per salvare economia e società tunisine. La Francia ha rapporti delicati con questo Paese ma può esercitare una forte pressione internazionale. Poi c’è il tema dell’immigrazione irregolare. Finora ci sono stati solo attriti tra i due Paesi. Ma Meloni e Macron sanno bene che solo trovando un’intesa potranno non solo evitare spiacevoli polemiche del passato ma anche  premere su altri Paesi europei per una condivisione dei flussi migrator.

E infine il tema dei rapporti nel Parlamento europeo prossimo. Macron potrebbe avere qualche vantaggio in Patria nei confronti di Marie Le Pen da un buon rapporto con Meloni che  non ha alcuna intenzione di imbarcare nella sua operazione europea l’alleata francese di Salvini.

 

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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